La gente non ce la fa più, la situazione non è più tollerabile” e uno sciopero generale “non è da escludere” anche se “consapevole che non è che uno sciopero generale risolve tutti i problemi”. E’ quanto ribadisce il leader della Cgil Maurizio Landini dopo la manifestazione in piazza di sabati per protestare contro i diritti negati, a partire da quello alla salute.

Intervenuto a “Mezz’ora in Più” su Rai 3, Landini attacca nuovamente il governo Meloni ribadendo gli stessi concetti già espressi il primo maggio scorso a Potenza, nel giorno della festa dei lavoratori e del consiglio dei ministri passerella dell’attuale Esecutivo, quando definì il decreto lavoro una misura che “allarga la precarietà, liberalizza i contratti a termine e aumenta i voucher, fa cassa sul Reddito”. 

“La gente che lavora non ce la fa più, questa situazione va cambiata” e “siamo pronti a mettere in campo tutte le azioni, non ne escludiamo neanche una”, ha aggiunto. “Il mio compito sindacale non è quello di unire la sinistra, ma dare una prospettiva ai giovani e risolvere i problemi del lavoro” risponde in riferimento al campo largo sperimentato, con notevoli difficoltà, da Conte, Schlein e Fratoianni.

“Noi parliamo con tutti”, aggiunge Landini, secondo cui serve una “riforma fiscale con una vera lotta all’evasione e una riduzione delle tasse a chi lavora e ai pensionati”. No ribadito alla flat tax e con queste ultimi parole anche alla patrimoniale invocata dalla segretaria del Pd.

“Non ci fermiamo, e lo dico anche sul piano della mobilitazione. Pensiamo che la manifestazione di ieri per la sanità sia l’inizio di una mobilitazione che aumenterà”. “Una battaglia per “aumentare i salari” anche se “il governo non ha ancora messo un euro” per il rinnovo dei contratti pubblici.

Governo che, ad oggi, non ha ancora scelto il commissario per il post alluvione dell’Emilia-Romagna, con il governatore Stefano Bonaccini scartato perché di altra coalizione. “Una stupidaggine” secondo Landini perché “non si possono fare speculazioni politiche su questo, si deve mettere il territorio subito in grado di operare. Credo che questo sia proprio un errore del governo; non hanno ancora deciso, e non capisco perché”. Poi Landini ha ricordato che mercoledì andrà “in quei territori: sarò a Faenza, a Forlì, a Cesena, per discutere con i nostri iscritti. Nessuno mette in discussione che i cambiamenti climatici ci sono già, adesso è il momento di ripensare cosa ricostruisci, e come”.

Redazione

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