L’Assemblea generale dell’Onu ha approvato una risoluzione che condanna gli abusi dei diritti umani commessi in Birmania contro i musulmani Rohingya e altre minoranze e invita il Paese a fermare l’incitamento all’odio contro queste comunità. Lo riferisce la Bbc spiegando che la risoluzione, che non è legalmente vincolante, è stata approvata con 134 sì (i membri dell’Assemblea sono 193), 9 no e 28 astenuti. Migliaia di Rohingya sono stati uccisi in Birmania e oltre 700mila sono fuggiti nel vicino Bangladesh durante la repressione da parte dell’esercito nel 2017 nel Paese a maggioranza buddhista.

LA DIFESA DELL’EX PREMIO NOBEL PER LA PACE – Questo mese la leader birmana Aung San Suu Kyi aveva respinto le accuse di genocidio alla Corte penale internazionale. Il premio Nobel per la Pace del 1991, ministro degli Esteri birmano, aveva dichiarato la Corte internazionale di giustizia dell’Aia che non vi sono prove di “intento genocida” dietro l’azione militare del suo Paese contro i musulmani Rohingya. Suu Kyi aveva affermato che “non si può escludere che i militari abbiano usato una forza sproporzionata”, ma ha insistito sul fatto che “sicuramente nelle circostanze l’intento genocida non può essere l’unica ipotesi”.

Redazione

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