“Un turno di notte in ospedale come tanti. Un’ aggressione di un’inaudita violenza a discapito della mia amica collega aggredita da 4 energumeni che dopo averla inginocchiata le hanno sferrato pugni, calci e strappato i capelli. Hanno tentato di cavarle un occhio. Attacchi ripetuti, continui, irrefrenabili, feroci e soprattutto premeditati”. Si sfoga così su Facebook una delle infermiere che la notte del 4 dicembre era di turno al Pronto Soccorso del Cardarelli. Ha assistito al violento pestaggio della collega 55enne mentre erano insieme di turno.

C’era anche lei quando il gruppo di quattro energumeni è arrivato all’Ospedale letteralmente cercando l’infermiera per picchiarla. I suoi colleghi hanno ricostruito quelle ore di pura follia. “Verso le 20 è arrivata una ragazza di 20 anni per una crisi di panico – raccontano – Era agitata ma stava bene. La collega stava espletando tutte le procedure di triage e gli accertamenti anti Covid per cui è necessario attendere qualche minuto tecnico. I genitori della ragazza hanno iniziato ad andare in escandescenza perchè non volevano aspettare quel tempo che però era necessario. La collega gentilmente cercava di calmarli ma loro non ne volevano sapere”.

Poi il racconto si fa ancora più cupo. “La ragazza, quando si è calmata, ha minacciato la collega dicendole che avrebbe mandato qualcuno per picchiarla – continua il racconto dei colleghi – Poi intorno alle 2 sono arrivati i due genitori accompagnati da altri due energumeni e hanno iniziato a picchiarla. Sono tornati con l’intento di farlo”.

“Tutto questo per non voler aspettare la registrazione della paziente al triage e dei protocolli che per il covid siamo costretti ad attuare. – continua lo sfogo della collega su Facebook – una violenza perpetuata per circa 15 minuti. Al solo scopo di vendicarsi per una semplice attesa in una paziente stabile unicamente agitata”. Il gruppo ha iniziato a picchiare l’infermiera con violenza inaudita. Le hanno strappato a ciocche i capelli e hanno tentato di cavarle un occhio. “A quell’ora c’era solo un guardiano e siamo subito intervenuti noi colleghi. Eravamo in tre. Addirittura uno dei nostri pazienti, ricoverato per un problema alla spalla, ha sentito il dovere di intervenire con l’unico braccio libero da fasciature, per sedare quella barbarie”.

L’infermiera aggredita, ha riportato contusioni multiple e lesioni al cuoio capelluto per la violenza con cui le hanno strappato i capelli oltre a danni psicologici. Ha avuto dieci giorni di prognosi. Insieme agli altri colleghi ha denunciato tutto ai Carabinieri. I due genitori saranno denunciati per percosse e lesioni, mentre sono in corso indagini per identificare altre due persone che accompagnavano la coppia. Intanto la pagina Facebook di Nessuno Tocchi Ippocrate ha pubblicato le foto delle ciocche di capelli sul pavimento che gli aggressori hanno strappato dalla testa dell’infermiera. Immagini di una brutalità ingiustificata, la numero 52 solo nel 2020 come documenta la pagina dei medici. “Quattro uomini contro una donna! E scusate se li abbiamo definiti uomini! Siamo vicini alla collega aggredita!”, denunciano sulla pagina Facebook di Nessuno tocchi Ippocrate.

“Non vogliamo essere eroi. Ma pretendiamo rispetto. Chi ripagherà i danni morali psicologici e fisici subiti da questa collega. Chi? Eravamo in tre a tentare di salvarla. Che schifo, che vergogna. Chi ci deve tutelare? Facitc fatica’ per favore. Sono sioccata, lo eravamo tutti per quella scena che in piena notte si è presentata ai nostri occhi”, conclude lo sfogo della collega infermiera su Facebook.

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Giornalista professionista e videomaker, ha iniziato nel 2006 a scrivere su varie testate nazionali e locali occupandosi di cronaca, cultura e tecnologia. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Orgogliosamente napoletana, si occupa per lo più video e videoreportage. È autrice anche di documentari tra cui “Lo Sfizzicariello – storie di riscatto dal disagio mentale”, menzione speciale al Napoli Film Festival.