Cultura
Le sculture di Carmen Novaco in mostra nel Galoppatoio Reale di Portici

Lo storico Galoppatoio Reale di Portici ospita la personale di Carmen Noveco “Essenze”, a cura della gallerista Rossella Savarese: diciannove sculture, in mostra fino al 30 dicembre, frutto di un lavoro di ricerca che ha preso il via nel 2016 e vede tuttora impegnata l’artista campana in nuovi esperimenti che confermano l’unicità del suo linguaggio. Le opere rappresentano e sintetizzano un momento di rottura nel percorso esistenziale di Novaco, simbolicamente rappresentato da scatole cubiche in legno marino o alluminio che si aprono e si sovrappongono ponendo l’oggetto al centro della narrazione. Al centro di quest’ultima c’è “Essenza“, l’installazione in acciaio e alluminio alta due metri dalla quale trae origine il percorso espositivo e che può essere ammirata in piazza Sant’Antonino, a Sorrento.
Alcune opere inserite nella personale, in particolare i cubi, possono essere spostate e modulate dando vita a diverse combinazioni e a risultati talvolta inaspettati. È la metafora del principio di azione e reazione: “Possiamo mutare la realtà attraverso la nostra azione”, spiega Novaco. Nata a Portici, l’artista vive questa mostra con particolare trasporto emotivo e si dichiara legata a più di un’opera: “Tra le tante sceglierei il Cubo 1 in legno policromo, composto da tasselli di vario colore che, aprendosi attraverso una sezione, mostrano l’interno del cubo. L’obiettivo di questo espositivo è comunicare un messaggio positivo attraverso l’apertura simbolica del cubo, andando oltre lo spazio conosciuto e verso un nuovo inizio i cui risultati artistici sono concentrati nelle varie opere presenti”.
Le opere di Novaco ricordano le molteplici sfumature di una realtà apparentemente statica e incapace di comunicare ma, nello stesso tempo, inducono a volgere lo sguardo verso il nuovo. La luce, gli effetti di materiali lucidi, i tasselli colorati in movimento invitano lo spettatore a toccare con mano le opere e a diventare, in questo modo, parte dell’opera stessa.
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