Sull’oblio oncologico “la mia proposta è già bipartisan, sarebbe un bel segnale approvarla in tempi rapidi all’unanimità”. Così Maria Elena Boschi, prima firmataria delle proposte di legge che mirano a introdurre l’oblio oncologico, ovvero il diritto delle persone guarite a non dove segnalare di aver avuto la malattia nel momento in cui chiedono un mutuo sottoscrivono una polizza vita.

In una intervista a La Stampa, la deputata di Italia Viva auspica l’approvazione del Parlamento in tempi rapidi “senza bisogno di un Dl. Se c’è la volontà di tutti, ci si può riuscire. Chiaramente, governo e maggioranza sono decisivi e per questo – sottolinea – ho chiesto che la presidente Meloni sostenga in prima persona questa iniziativa, come sta facendo Sanchez in Spagna. Poi, se dovesse servire un Dl per accelerare, non mi opporrei perché la priorità è che la legge diventi realtà al più presto”.

“Si tratta di superare un’ingiustizia che tocca la vita di tantissime persone – prosegue Boschi – senza un fondamento scientifico. Per fortuna, specie per alcune tipologie di tumori, ormai la possibilità di guarigione è davvero alta”.

Il Parlamento Ue ha emanato una risoluzione sull’oblio oncologico più di un anno fa, come mai in Italia non si è fatto nulla finora? “L’Ue invita i Paesi membri a intervenire entro il 2025, ma mi auguro che in Italia ci si riesca entro quest’anno. Chi ha superato una prova difficile come quella di un tumore – spiega – ha diritto a una nuova opportunità senza subire anche l’umiliazione di sentirsi rifiutare un mutuo o la possibilità di diventare genitore solo perché si è ammalato”.

“E’ la prima proposta di legge che ho presentato appena rieletta” prosegue la deputata del Terzo Polo. “Un impegno che avevo preso con alcune associazioni di pazienti ed ex pazienti oncologici e a cui ho lavorato insieme a Lisa Noja“.

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