«Se sembra impossibile allora si può fare». La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha concluso così ieri il suo discorso sullo stato dell’Unione al Parlamento europeo citando la campionessa paralimpica Bebe Vio, sua ospite d’onore tra i banchi dell’Aula che le ha tributato una standig ovation. «Ad aprile le avevano detto che rischiava di morire, poi è riuscita a vincere una medaglia olimpica», ha detto la presidente presentandola come «una leader, immagine della sua generazione, da cui trarre ispirazione».

Nel suo intervento Von der Leyen ha sottolineato la forza d’animo dimostrata dall’Ue. «Nella principale crisi sanitaria mondiale ci siamo uniti per garantire a tutti gli angoli d’Europa di avere dei vaccini salvavita e abbiamo proceduto con Next generation Eu e con il Green deal. Abbiamo agito come Europa unita e di questo possiamo essere fieri», ha aggiunto. «Il lavoro che dobbiamo fare verso una unione europea sanitaria è un grande passo avanti, abbiamo dimostrato che quando agiamo insieme agiamo rapidamente». «Oltre il 79% della nostra popolazione è vaccinata. Siamo stati gli unici ad aver diviso oltre la metà dei nostri vaccini col resto del mondo, con oltre 700milioni», ha rivendicato Von der Leyen. «Dobbiamo riflettere su come la crisi ha colpito la nostra economia e per questo la Commissione rilancerà la discussione sulla governance economica».

«L’equità sociale deve andare insieme all’economia fiscale. Se le imprese realizzano profitti è grazie alla qualità delle nostre infrastrutture», «perciò mi pare il minimo che diano il loro contributo». Sul dramma afgano ha annunciato «aumenteremo il nostro aiuto umanitario di 100milioni di euro, parte di un nuovo pacchetto di sostegno per l’Afghanistan». Ha poi affermato che «occorre un’Unione della difesa» perché «l’Europa può e deve fare di più per conto proprio» per «dare più stabilità al nostro vicinato e nelle altre regioni», ma anche nello scenario globale dal momento che «se non si interviene in tempo nelle crisi all’estero, le crisi arriveranno da noi». E ha annunciato che l’Ue terrà un summit sulla Difesa il prossimo anno durante la presidenza di turno francese. Al vaglio anche una intelligence Ue: «Dobbiamo gettare le basi per un processo decisionale collettivo, sulla base di una ‘conoscenza situazionale’. Se gli Stati membri non condividono le loro informazioni a livello europeo, siamo destinati a fallire. È essenziale quindi migliorare la cooperazione in materia di intelligence».

Occorre «accorpare le conoscenze da tutti i servizi e da tutte le fonti, per prendere decisioni informate. Per questo motivo l’Ue potrebbe prendere in considerazione la creazione di un proprio Centro comune di conoscenza situazionale». «Entro la fine dell’anno – ha fatto sapere – promuoveremo una norma per contrastare la violenza contro le donne». La presidente ha poi chiesto agli stati Ue una accelerazione sul nuovo patto di immigrazione e asilo presentato un anno fa: «i progressi sono stati lenti e difficili».

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