L'intervento in Senato
Renzi, il nodo Sugar Tax e il voto contrario sul decreto Superbonus: “Maggioranza in campagna elettorale permanente, la sinistra non dia lezioni”
Al Senato Matteo Renzi ha dichiarato il suo voto, e quello degli altri parlamentari di Italia Viva, contrario al decreto Superbonus. Il governo ieri ha chiesto il voto di fiducia, e proprio su questo ha parlato il leader di Iv, dopo quanto avvenuto l’altroieri sul voto sulla sugar tax.
Renzi contro la maggioranza e il governo
“Ho ascoltato pregevoli riflessioni tecniche. Io mi limito a quelle politiche. A una misura sbagliata date una risposta inadeguata. Siete il governo delle tasse. Dopo il voto in Commissione, in cui grazie al nostro sostegno si è impedito di alzare la sugar tax, ci hanno accusato di essere a favore a questo governo. Lo dico qui: noi siamo contro, non votiamo la fiducia a questo governo”, ha dichiarato Renzi.
Poi il messaggio contro la maggioranza, in particolare contro Forza Italia. “Rimarchiamo le divisioni interne di una maggioranza che in campagna elettorale permanente dimentica la propria vocazione liberale e si atteggia a populista. Ogni riferimento a Forza Italia è puramente voluto”, ha sottolineato l’ex premier. “Siete il governo degli annunci. Abbiamo tre riforme della giustizia al mese, ma nessun testo. Sull’elezione diretta del premier portate il provvedimento Casellati che non sta in piedi, come vi dice il senatore Pera”, ha aggiunto.
Sugar Tax e stampella al governo
Il leader di Iv non risparmia attacchi anche dall’altra parte dell’emiciclo: alla sinistra e al M5s “dico che avreste dovuto ringraziare Italia Viva su Sugar Tax, non accusarci di connivenza. Non accettiamo lezioni da quella sinistra che sulle tasse vagheggia con la patrimoniale e non si rende conto. Noi abbiamo dato una stampella non alla maggioranza ma agli imprenditori italiani”. Per Renzi, gli accordi con la maggioranza “li fanno quelli che di giorno in Parlamento urlano contro Meloni e poi la sera tra una trasmissione del Fatto Quotidiano e un accordicchio di potere sono sempre i primi a mettersi d’accordo. Lo vediamo con la Rai”.
Renzi e il confronto tv
Renzi ha poi dedicato un passaggio del suo intervento, parlando del confronto tv in diretta dei leader per le elezioni europee e attaccando gli altri capi partito: “Siamo un paese in cui i leader come Meloni, Tajani, Schlein e Calenda si candidano al Parlamento europeo dicendo che non andranno in Ue ma si candidano per avere una prima serata ‘A Porta a Porta’, nella dimostrazione che la politica europea non conta niente. Questa follia della politica ritorna anche nei provvedimenti”.
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