La Russia ha annunciato il ritiro delle sue forze militari dall’Isola dei Serpenti. A riferirlo è la Tass. L’Isola era stata occupata nei primissimi giorni dell’invasione russa, partita lo scorso 24 febbraio, ed era entrata nell’immaginario della guerra per quella frase rivolta ai russi da un soldato ucraino. La piccola isola, al largo del Mar Nero, era considerata strategicamente rilevante per la sua posizione. Secondo diversi analisti poteva diventare la base per lanciare un attacco anfibio su Odessa. Attacco che non è mai partito. “KABOOM!”, ha scritto in maiuscolo il consigliere del Presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Andriy Yermak.

“Sull’Isola dei Serpenti non ci sono più truppe russe! Le nostre forze armate hanno fatto un grande lavoro! Li abbiamo cacciati!”, ha postato su Twitter il consigliere. La strana ritirata dei militari è invece per Mosca un atto “per non ostacolare gli sforzi dell’Onu per liberare le esportazioni alimentari ucraine”. E secondo il generale Igor Konashenkov, portavoce del ministero della Difesa: “Le nostre forze armate hanno soltanto raggiunto gli obbiettivi prefissati, e il 30 giugno, in segno di buona volontà, hanno rimosso la guarnigione per consentire d’esportare più facilmente il grano”.

 

La narrazione di Kiev è quella del grande successo militare. Il contrattacco per l’isola era partito lo scorso 20 giugno. La riconquista ha un consistente valore strategico considerato che chi controlla l’isola può controllare meglio il porto di Odessa e quindi il traffico navale che permette di far partire il grano dal Mar Nero. Il Corriere della Sera riporta che per portare a termine il contrattacco ci sono voluti quattro mesi: 10 raid, nuovi obici, i droni turchi.

L’isola dovrà essere probabilmente sminata. Questa mattina avevano preso a girare sui social le foto di cinque enormi colonne di fumo nel cielo sopra l’isolotto. Quindi la conferma dall’agenzia russa. “Ora sarà chiaro alla comunità internazionale che la Russia non interferisce sugli sforzi dell’Onu d’organizzare un corridoio umanitario e d’esportare prodotti agricoli dall’Ucraina. Questa decisione non consentirà a Kiev di speculare oltre, sul tema dell’imminente crisi alimentare”, ha fatto sapere Mosca. I russi ora pretendono lo sminamento dei porti sul Mar Nero, proposta che non sarà presumibilmente accolta da Kiev per tutelare le sue coste da attacchi russi.

Per quanto riguarda l’importanza simbolica dell’isola: sta tutto in quell’“andate a farvi fottere!” pronunciato da un soldato ucraino ai russi a bordo dell’incrociatore russo Moskva. I militari russi avevano intimato ai 13 soldati ucraini sull’isola la resa. L’isola venne conquistata poco dopo. Quella frase e quel momento dei primissimi momenti della guerra era diventata emblematico, aveva reso famosa l’isola in tutto il mondo, impressa anche in un francobollo celebrativo in cui si vede un soldato alzare il dito medio verso la nave russa. L’incrociatore russo Moskva intanto è stato affondato da missili antinave ucraini mentre i soldati ucraini, catturati e restituiti dopo uno scambio di prigionieri con i russi, sono tornati a Kiev da eroi.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.