Il nuovo fronte della guerra in Ucraina non è in Ucraina: è in pieno territorio europeo ed è in Russia. Kaliningrad, l’exclave stretta tra Lituania e Polonia è al centro delle tensioni commerciali e diplomatiche dopo che la Lituania ha cominciato a bloccare le forniture di beni sotto sanzioni che arrivano dalla Russia e dirette in treno proprio verso Kaliningrad. Il territorio, già protagonista di tensioni durante la Guerra Fredda, è tornato al centro delle attenzioni dopo l’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina lanciata lo scorso febbraio.

Il territorio dell’exclave ospita circa un milione di persone, si affaccia sul Mar Baltico e confina con Lituania a nord-est e Polonia a sud. È collegata con la Russia dal varco di Suwalki, al confine tra Polonia e Lituana, che congiunge l’oblast con la Bielorussia. Kaliningrad si chiamava Königsberg a partire dal Medioevo. Faceva parte del regno di Prussia e divenne parte dell’Impero tedesco fino alla Prima Guerra Mondiale. Grazie al suo porto divenne una delle città più ricche e cosmopolite del nord Europa. A Kaliningrad nacquero tra gli altri il filosofo Immanuel Kant e la filosofa Hanna Arendt.

Dopo la sconfitta dell’Impero tedesco nella Prima Guerra Mondiale si trovò separata con la Prussia Orientale dal resto dello Stato dal corridoio di Danzica, di proprietà della Polonia. Questa una delle ragioni che spinsero Adolf Hilter, una volta al potere, a invadere la Polonia. Königsberg fu devastata dai bombardamenti degli Alleati e conquistata dall’Unione Sovietica nell’aprile del 1945. I trattati di pace della Seconda Guerra Mondiale consegnarono il controllo a Mosca che cambiò il nome in Kaliningrad, in onore del rivoluzionario sovietico Michail Kalinin, primo presidente del Soviet supremo.

L’exclave fu ripopolata da persone russe, gli edifici del passato Impero distrutti. Per l’URSS il porto rivestì sempre una grande importanza strategica: come avamposto militare, che ospita tuttora armi nucleari secondo molti esperti occidentali, e come porto sul Mar Baltico. Per decenni rimase chiusa ai visitatori stranieri e fu vietato l’accesso. Dalla caduta dell’Unione Sovietica l’exclave ha subito il crollo economico che ha interessato tutta l’area che era dell’URSS. La questione di Kaliningrad è diventata più delicata con gli ingressi di Vilnius e Varsavia nell’Unione Europea e nella NATO. Con gli accordi del 2002 tra Ue e Mosca il passaggio ai cittadini tramite la Lituania è diventato burocraticamente meno complesso. Le relazioni sono peggiorate negli ultimi anni. Mosca ha trasportato presso l’exclave sistemi antimissilistici a lungo raggio S-400 e il sistema d’attacco Iskander. Kaliningrad è stata definita “il luogo più pericoloso del mondo” da Politico.

Vilnius ha deciso di bloccare le merci sanzionate e in arrivo dalla Russia proprio per mettere in atto quelle misure prese dall’Occidente contro Mosca dopo l’avvio dell'”operazione speciale” di “denazificazione”. Il blocco interessa circa il 50% delle merci in arrivo via treno. Il passaggio resta aperto via nave e via aerea. Il Cremlino ha annunciato una reazione “appropriata” a queste misure “ostili”. Le conseguenze, ha annunciato il consigliere del Presidente russo Nikolai Patrushev, “avranno una grave influenza negativa sulla popolazione della Lituania”. La Lituania ha già bloccato le importazioni di gas e petrolio russi.

“La Lituania sta attuando le misure restrittive dell’Unione europea imposte all’unanimità alla Russia dal Consiglio negli ultimi mesi, in risposta alla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina. Ovviamente non si tratta di ‘blocco’, abbiamo sempre detto che la fornitura a Kaliningrad di beni essenziali rimane senza ostacoli“, ha precisato il portavoce della Commissione europea, Eric Mamer.

“Non ci sono molti Paesi in Europa che non sono stati minacciati dalla Russia, la Lituania è fra questi. Noi stiamo solo applicando il quarto pacchetto di sanzioni Ue, non è questione bilaterale fra noi e la Russia ma tra la Russia e l’Unione Europea. Forse c’è bisogno di stabilire le regole più precisamente ma anche dopo continueremo ad applicare le sanzioni secondo le regole stabilite dall’Ue. Noi ci aspettiamo di ricevere solidarietà per quanto sta accadendo e solleverò la questione coi leader”, ha detto il presidente della Lituania Gitanas Nause’da arrivando al Consiglio Europeo.

A Kaliningrad non c’è un blocco. La Lituania sta applicando le linee guida della Commissione sulle sanzioni. Ma il Seae (Servizio Europeo per l’Azione Esterna, la diplomazia Ue, ndr) rivedrà le linee guida per chiarire che non vogliamo bloccare o impedire il traffico tra Kaliningrad e la Russia, ma solo impedire aggiramenti delle sanzioni. Entrambe le cose dovrebbero essere possibili e ci stiamo lavorando. Non c’è un blocco, ma controlli su alcune merci, che vanno svolti in modo intelligente, senza bloccare il traffico”, ha detto a Bruxelles l’Alto Rappresentante dell’Ue Josep Borrell.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.