Estate densa di interrogativi.
La guerra in Ucraina si sta allargando: Kaliningrad, Polonia, Bielorussia, le scintille che preoccupano
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha detto in un’intervista che dietro l’invasione della Russia c’è il timore della scintilla della democrazia. Ovvero, la democrazia ucraina avrebbe rappresentato un vicino scomodo per il regime autoritario putiniano.
Lasciamo perdere la storia e la qualità della democrazia. L’Ucraina è stata aggredita e non ha senso andare a vedere come fosse vestita. Certo è che il cancelliere tedesco ignora che Iskra, cioè ‘Scintilla’, era la rivista socialdemocratica fondata all’inizio del secolo scorso, tra gli altri, da Lenin. Soprattutto ignora che sono molte oggi le scintille non della democrazia ma di un conflitto che incrudelisca e si allarghi.
In queste ore questa scintilla potrebbe essere quello che sta avvenendo in Lituania, dove Vilnius ha imposto un blocco delle merci dirette dalla madrepatria Russia all’exclave russa di Kaliningrad. Per essere espliciti: sarebbe come se l’Italia venisse bandita dal commercio estero da parte di un consesso internazionale con il bando di portare le merci da Civitavecchia, Livorno o Genova verso la Sardegna, dalla madrepatria continentale a un’isola nazionale.
Ovvio che si tratta di una misura nel nome delle sanzioni che non rappresenta un gesto di buona volontà. La Russia ha promesso che risponderà. Vedremo come. Naturalmente, non si può escludere qualche iniziativa militare. Certo è che si solleva un altro fronte, non soltanto democratico, del tormentato rapporto tra Russia e Lituania dell’impero zarista e dell’unione sovietica. Senza dimenticare i rapporti con Polonia e Bielorussia.
Sarà questa la scintilla che può far degradare e allargare il conflitto? Non lo sappiamo. Ci sono altre scintille oggi spente oppure dormienti sotto la cenere come l’assedio di Kiev o l’attacco a Odessa, la questione del grano, gli attacchi all’isola dei serpenti. Certo, ci aspetta un’estate densa di interrogativi. Ci eravamo abituati alle nostre normali estati fatte di incendi nei boschi e canadair. Stavolta gli aerei impiegati sono molti di più. E i colpevoli, i piromani anche.
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