Uno dei malfunzionamenti più duraturi
Libero e Virgilio down, ancora problemi alle caselle di posta dopo 48 ore: gli account restano bloccati
Sono passati più di due giorni ma il disservizio per i numerosi utenti delle caselle di posta Libero e Virgilio ancora non trova una soluzione. Impossibile accedere alla pagina dove consultare la mail dal desktop dalla notte tra domenica 22 e lunedì 23, così come impossibile ricevere o inviare le mail da smartphone. Si tratta di uno dei malfunzionamenti informatici più gravi e duraturi degli ultimi anni, almeno in Italia, come si vede dai grafici di DownDetector, il sito che raccoglie le segnalazioni degli utenti.
Sarebbero circa 9 milioni gli account riconducibili a questi due provider gestiti dall’azienda Italiaonline: sono tutti bloccati, compresi quelli che hanno abbonamenti a pagamento e quelli di chi utilizza questi due servizi professionalmente. Gli unici account che non sembrano avere problemi sono le Pec di Libero, cioè la posta elettronica certificata.
Sulle pagine social dei provider e di Italiaonline – che nelle scorse ore ha pubblicato due comunicati sulla situazione senza però dare molte informazioni sulle cause del guasto – sono state postate migliaia di lamentele e proteste: professionisti che non riescono a comunicare con i clienti, medici, piccole aziende, assicuratori, persone che utilizzano l’account di Libero o Virgilio per accedere a servizi essenziali.
“Le nostre parole vanno in primis agli utenti della Libero Mail e della Virgilio Mail, che hanno aperto con noi le loro caselle di posta elettronica: siamo consapevoli del disagio procurato e del disservizio”, si legge nel comunicato. Il Ceo dell’azienda, Diego Rizzi, scrive: “Stiamo lavorando incessantemente da ormai diverse ore per risolvere un problema infrastrutturale inaspettato e imprevisto e che non è dipeso da sistemi sviluppati da Italiaonline. Possiamo rassicurare, come già scritto sui nostri portali e touchpoint digitali, che i nostri utenti sono stati in questa situazione di emergenza, e continueranno ad essere sempre, la nostra priorità”.
L’azienda rassicura che il disservizio iniziato il 23 gennaio riguarda i data center, cioè i luoghi dove si trovano i server, in pratica i computer che gestiscono i dati e i servizi tra cui le mail, ma non si tratterebbe di “attacchi cyber esterni”.
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