Il parere
Limite di 30 all’ora in città: la metafora di Achille e la tartaruga per superare la dittatura dell’auto
Ricordate il paradosso di Zenone su Achille e la tartaruga? La tartaruga vinceva sempre. Quella era una società ancora non dominata dalla merce ma dall’intelligenza pura. Uso questa metafora per spiegare che la “città 30” è una concezione e diversa delle aree urbane, che supera la dittatura dell’automobile e dà piena cittadinanza a tutti. È questa la filosofia della nostra proposta, che punta a migliorare la qualità della vita sulle nostre strade, sia degli automobilisti che di tutti gli altri cittadini che le attraversano a piedi o con altri mezzi. È comprensibile, come è accaduto in questi giorni a Bologna, che all’inizio gli automobilisti incontrino qualche difficoltà e prendano qualche multa, ma in breve tempo e con l’abitudine verrà a tutti molto naturale limitare la velocità di marcia, cosa che tra l’altro avviene già in moltissime città europee dove il limite c’è già.
Insomma, aspettiamo che passi qualche mese: è facile oggi andare a intervistare il “primo multato” per pubblicare un presunto scoop, ma come tutte le novità che riguardano la viabilità, come è ovvio, c’è bisogno di un breve periodo per far abituare l’automobilista alle nuove regole. Quello che invece stride e non poco, è l’atteggiamento del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, che sui social cavalca un presunto malcontento col solo scopo di creare le solite divisioni. Un rappresentante delle istituzioni, al contrario, non dovrebbe dileggiare il lavoro di tante realtà associative e istituzionali che si battono per avere delle città più umane: il suo atteggiamento, ancora una volta, ci lascia sgomenti. In Parlamento proveremo a emendare e a migliorare il nuovo codice della strada, allo studio del Governo, inserendo anche la norma sulle “città 30”, sperando che da parte della maggioranza ci sia la volontà di migliorare il pacchetto di norme che oggi punta solo a inasprire le sanzioni ma non aspira a un cambio di mentalità.
A tutti dico: abituiamoci a guardare le cose meno da dentro una plancia comoda e accessoriata di chi guida un’auto di grossa cilindrata e più dalla strada; mettiamoci nei panni di un anziano, di una coppia con un passeggino, di un disabile, di un ciclista. In media ogni giorno si contano nove persone morte a causa di incidenti stradali e all’incirca 500 feriti gravi. L’eccesso di velocità è il primo fattore scatenante collisioni mortali, seguito da guida distratta e mancata precedenza sulle strisce pedonali: questi numeri non sono accettabili. Il testo che abbiamo presentato recepisce tre delle norme europee più avanzate: quella spagnola, sulla riduzione diffusa della velocità a 30 km/h in tutti i centri urbani, quella inglese sulla gerarchia delle responsabilità degli utenti della strada in proporzione alla potenzialità di indurre un danno agli altri e quella francese sulla promozione di una cultura della mobilità sostenibile negli spot tv.
In Italia il 44% delle vittime della strada perde la vita in incidenti in città, contro una media europea del 38%: in Europa, nelle città in cui è stata introdotta una norma analoga a quella da noi presentata, le morti sulle strade si sono ridotte del 25% e gli investimenti di pedoni si sono abbassati del 63%; solo a Bruxelles, dopo un anno dall’inaugurazione della “città 30”, avvenuta nel gennaio 2021, si è registrata una diminuzione del 28% gli incidenti e del 50% di morti e feriti gravi. Insomma, la nostra proposta punta a colmare un imperdonabile ritardo tutto italiano che costa ogni giorno vite umane. Si pensi che l’impatto con un mezzo che viaggia a 30 km/h equivale a una caduta dal primo piano, mentre già a 50 chilometri orari la collisione coincide con una caduta dal terzo piano e la probabilità di incidente mortale cresce oltre il 50%. E poi c’è la grande questione ambientale: le città più “lente” hanno un minore impatto ambientale, anche in virtù del fatto che i veicoli di nuova fabbricazione, soprattutto a motori ibridi, sotto una certa velocità di navigazione sono a emissioni zero.
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