Vederla è un’emozione indescrivibile. Col naso puntato all’insù all’improvviso arriva una specie di fascio di luce danzante dai mille colori. È l’aurora boreale che si manifesta solo in alcuni periodi dell’anno nei luoghi più vicini al Polo Nord o Sud. È più facile individuarle in Lapponia, al nord della Scandinavia, in Scozia, Canada e Groenlandia.

Le regioni molto settentrionali hanno minore protezione magnetica e in questo modo il vento solare si “scontra” con il campo magnetico terrestre e permette la formazione delle aurore boreali. Un fenomeno che crea stupore e curiosità e anche vedendolo è difficile da credere ai propri occhi.

È una delle manifestazioni della natura più emozionanti. Di seguito cinque curiosità su questo fenomeno:

1. La luminostià dell’aurora boreale è dovuta a particelle cariche emesse dal Sole (elettroni, protoni, raggi alfa) che, nel caso in cui riescano a raggiungere l’atmosfera terrestre, riescono a eccitare gli atomi che la compongono (azoto e ossigeno) i quali, distaccandosi, emettono luce in vari colori.

2. Nelle foto sembra verde ed è impossibile per una macchina fotografica riuscire a riprende la quantità di colori che invece la compongono. A occhio nudo è un fascio di colori che danza nel cielo mescolandosi leggermente con il soffio del vento.

3. La frequenza e l’intensità delle aurore boreali è in relazione con il ciclo undecennale del Sole. Quando il Sole si trova in un ciclo di alta attività (ogni 15 anni) le aurore boreali sono più frequenti. In questo periodo secondo il calendario solare sono meno frequenti e intense. Il picco massimo c’è stato nel 2017.

4. Durante l’aurora boreale, nella ionosfera (lo strato dell’atmosfera che si estende tra i 100 e i 500 km di altezza), si verificano fenomeni fisici particolari quali emissione di raggi X, pulsazioni del campo magnetico e produzione di elettricità.

5. Secondo gli Inuit, le popolazioni che abitano il polo nord l’aurora boreale sarebbe la manifestazione degli spiriti morti che ritornano in terra. Secondo una leggenda lappone si tratterebbe di una luce creata dalla coda di una grande volpe che colpendo la neve crea scie variamente colorate nel cielo.

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Giornalista professionista e videomaker, ha iniziato nel 2006 a scrivere su varie testate nazionali e locali occupandosi di cronaca, cultura e tecnologia. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Orgogliosamente napoletana, si occupa per lo più video e videoreportage. È autrice anche di documentari tra cui “Lo Sfizzicariello – storie di riscatto dal disagio mentale”, menzione speciale al Napoli Film Festival.