L'eurodeputato Danti presenta interrogazione al Parlamento europeo
L’Occitania è la nuova Toscana francese, la campagna turistica che fa infuriare l’Italia: “Furto d’identità, concorrenza sleale”

L‘Occitania promossa come la nuova Toscana francese. Basta paragonare viti e cipressi del Tarn a quelli presenti nella regione italiana e il gioco è fatto, nonostante gli 800 chilometri di distanza. Un “furto d’identità“, così come ribattezzato dal governatore Eugenio Giani, che grida vendetta. Fa discutere infatti la campagna promozionale dell’Ufficio del turismo della regione di Gaillac e Albi che nel 2022 ha deciso di cambiare il nome della zona in “Toscana occitana” per farne un nuovo brand, con tanto di marchio registrato. Una strategia per rafforzare l’attrattività del territorio che ricade nel dipartimento di Tarn e che, secondo quanto raccontato dal media transalpino “La Dépêche du midi” ha avuto effetti economici molto positivi con ben 87 milioni di euro raccolti solo lo scorso anno.
Una iniziativa che ha provocato l’indignazione di politici e media italiani. A partire dall’eurodeputato di Italia Viva e vicepresidente del gruppo di Renew Europe, Nicola Danti che ha presentato una interrogazione al Parlamento europeo per “concorrenza sleale”: “Esiste solo una Toscana ed è bene che chi, in maniera furbesca, sta provando a usare questo brand per promuovere il proprio territorio cessi di farlo immediatamente. Ho presentato – scrive sui social – un’interrogazione al Parlamento europeo affinché si faccia immediatamente chiarezza e si intervenga sull’operazione di rebranding intrapresa dalla regione francese dell’Occitania per promuovere l’area compresa tra Tolosa, Montauban e Albi, ribattezzandola zona come ‘Toscana Occitana’. A Bruxelles – sottolinea Danti – lavoriamo quotidianamente contro azioni del genere che vengono operate nel resto del mondo e che creano danni alla nostra economia”.
“Trovo paradossale che campagne del genere possano essere concepite anche nei paesi dell’Ue. Un’operazione che ha chiaramente lo scopo di sfruttare l’attrattività turistica della ben più conosciuta Regione Toscana in Italia, utilizzando in maniera indebita un brand affermato e conosciuto in tutto il mondo” conclude Danti.
Anche il governatore della Toscana, Eugenio Giani ha spiegato di “capire che il nome della Toscana, così conosciuto in tutto il mondo, può essere utilizzato per un parallelo che ne riconosca il merito”. Tuttavia non è corretto “cambiare il nome di una Regione e usarla come campagna turistica. Ci faremo sentire. Il furto di identità è un reato. Valuteremo le azioni da intraprendere”.
Dal canto suo il presidente del marchio “Toscana Occitana”, Paul Salvador, ha spiegato al quotidiano “La Dépêche du midi” che “se gli italiani vogliono portare il caso in sede giudiziaria, noi siamo pronti, abbiamo gli avvocati per difendere la nostra causa”, salvo poi caldeggiare una soluzione amichevole.
ESISTE SOLO UNA #TOSCANA.
Ed è bene che chi, in maniera furbesca, sta provando a usare questo brand per promuovere il proprio territorio cessi di farlo immediatamente.Ho presentato un’interrogazione al Parlamento europeo affinché si faccia immediatamente chiarezza e si… pic.twitter.com/bBKWWxSB8E
— Nicola Danti 🇪🇺🇮🇹 (@DantiNicola) June 10, 2023
© Riproduzione riservata