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L’appoggio dei militari al generale golpista
L’ombra del gruppo Wagner dietro il colpo di stato in Niger: presidente destituito con spari in aria e blindati in strada
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Il capo di stato maggiore, generale Abdou Sidikou Issa, a nome dell’esercito del Niger ha deciso di appoggiare il colpo di stato della guardia presidenziale guidata dal generale Omar Tchiani. Quello che all’inizio poteva sembrare un semplice ammutinamento dovuto al tentativo di rimuovere proprio Tchiani e che l’esercito nigerino sembrava osteggiare con forze, nelle ultime ore si è trasformato in un golpe in piena regola.
La nuova giunta militare guidata dal colonnello maggiore Amadou Abdramane con il discorso fatto alla televisione di stato ORTN ha spiegato le motivazione di questa prova di forza, accusando l’ormai ex presidente Bazoum dell’estrema insicurezza del paese e della crisi economica che attanaglia il Niger.
Chiusi i confini e imposto il coprifuoco dalle 22 alle 5, Niamey è ora una città deserta. Nella mattinata i sostenitori di Bazoum avevano manifestato solidarietà al presidente chiedendo il suo immediato rilascio, ma sono bastati alcuni colpi in aria e l’apparizione in strada dei blindati per sciogliere le proteste.
Nonostante il ministro degli Esteri nigerino continui a sostenere di essere lui il vero rappresentante del governo, la mossa delle forze armate mette fine ai dubbi sulla situazione in questo paese chiave. Mohamed Bazoum, democraticamente eletto nel 2021, nel maggio scorso aveva denunciato possibili interferenze del Wagner Group nel suo paese dove alcuni esponenti politici erano stati arrestati per la troppa vicinanza a Mosca. Adesso bisognerà capire come la giunta militare schiererà il Niger, ma il rischio che dopo Mali, Guinea e Burkina Faso la presa dei russi si allarghi sembra sempre più concreto.
Il documento con cui l’esercito dichiara il suo appoggio ai golpisti
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