E’ andato a lavoro e non è più tornato a casa. Morte bianca, l’ennesima, avvenuta nella mattinata di lunedì 14 febbraio nella zona industriale di Puglianello a Benevento. Luigi Odierno, 42 anni, era impiegato in una ditta di trasporti della provincia di Potenza. Secondo una prima ricostruzione, ancora parziale, l’autotrasportatore, originario di San Giuseppe Vesuviano (Napoli), è morto dopo aver battuto la testa a terra. Si trovava nel piazzale di una ditta che si occupa di verniciatura di acciaio quando sarebbe stato travolto da alcuni tubolari che poco prima aveva caricato sul mezzo pesante.

I colleghi del 42enne hanno chiesto subito l’intervento del 118 e un’ambulanza della Croce Rossa ma l’unità di rianimazione, una volta raggiunto il luogo dell’incidente, non è riuscita a salvare l’uomo, deceduto poco dopo. Il corpo è stato estratto dai vigili del fuoco del comando provinciale di Benevento ed è ora a disposizione della magistratura che indaga per omicidio colposo. Il pm di turno della procura di Benevento dovrebbe disporre l’autopsia nelle prossime ore. I carabinieri stanno ascoltando le persone presenti al momento dell’incidente.

“Suscita sgomento e profonda tristezza la tragedia accaduta questa mattina. Esprimo il mio cordoglio alla famiglia del lavoratore per questo dramma inaccettabile” dichiarano Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl, e Maria Rosaria Pugliese, segretario regionale Ugl Campania, in merito all’infortunio sul lavoro in cui ha perso la vita il 42enne napoletano. “Chiediamo che sia fatta piena luce su un incidente le cui cause restano ancora da chiarire – aggiungono -. Sono 1221 i lavoratori deceduti sul posto di lavoro nell’anno appena trascorso. Non è possibile chiudere gli occhi dinanzi alla prima emergenza nazionale: in Italia tre lavoratori al giorno non fanno ritorno a casa. Un bollettino di guerra quotidiano di fronte al quale sarebbe assurdo parlare di fatalità. La fase di graduale ripartenza che stiamo attraversando non deve indurre ad abbassare le soglie di garanzia per i lavoratori, né a risparmiare sulla sicurezza. Per tali ragioni chiediamo al Governo di intensificare le ispezioni, rafforzando i controlli soprattutto nei settori soggetti ad un elevato rischio di infortunio. Al contempo chiediamo al ministro Orlando di riaprire il tavolo della contrattazione per rafforzare i presidi di tutela. Con la manifestazione ‘Lavorare per vivere’ l’Ugl ha voluto denunciare la strage in atto sul lavoro e ribadire la centralità degli investimenti sulla formazione” concludono Capone e Pugliese.

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