Giustizia
L’ultimo saluto all’avvocato Antonio Coppola, storica la sua arringa nel processo ingiusto a Enzo Tortora
Il Foro di Napoli indossa il vestito nero, lutto nella famiglia forense partenopea. È morto l’avvocato Antonio Coppola. Storica la sua arringa seduto dalla parte di Enzo Tortora nel “processo ingiusto” che l’Italia non dimenticherà mai, quello che per anni mise alla gogna un innocente. Del processo al presentatore che segnó un’epoca giudiziaria piena di ombre e pochissima luce, l’avvocato Coppola disse: «Tortora fu stritolato da un meccanismo complesso: non tutte le responsabilità sono da attribuire a Pasquale Barra, ma ci furono colpe anche da parte di chi lo seguì, di chi non verificò le accuse e di chi si aggregò alle sue dichiarazioni provocando un terrificante effetto valanga».
Non solo la passione per il tribunale, ma anche l’amore per la il suo territorio e la buona amministrazione. L’avvocato Antonio Coppola, infatti, ha indossato per sette anni la fascia tricolore, è stato sindaco del Comune di Bacoli: il suo sogno era un unico comune che tenesse insieme Bacoli e Monte di Procida. Il Cordoglio dei colleghi che hanno salutato l’avvocato Coppola: “La Famiglia Forense Partenopea piange per la scomparsa di uno dei suoi figli migliori: l’Avvocato Antonio Coppola.
Oltre ad essere stato Consigliere dell’Ordine e della Camera Penale, dove si è distinto per aver coniugato in maniera perfetta la innata eleganza nei modi con il rigore morale che deve sempre contraddistinguere la rappresentanza forense, Egli viene ricordato per le sue arringhe difensive, per le sue difese, dove associava tecnicismo, sempre utilmente mirato ad evidenziare le contraddizioni della tesi accusatoria e passione oratoria, frutto della grandissima preparazione culturale e giuridica che gli apparteneva, da indiscusso Maestro dell’arte forense quale è stato.
Una Sua immensa difesa è già scolpita nella storia giudiziaria moderna del nostro Paese: quella di Enzo Tortora, vittima illustre di una giustizia che, purtroppo, non poche volte, ha perso e perde l’orientamento e il buon senso, ai danni di tante, troppe vittime magari meno conosciute ma innocenti come il compianto Tortora.
Alla famiglia, gli adorati figli e colleghi Enrico e Fabio, che ne seguono le orme, l’abbraccio e le condoglianze più sincere ed affettuose”.
© Riproduzione riservata