Un risultato che non stupisce del tutto, già ampiamente pronosticato, ma non con queste ‘dimensioni’. Il Partito Popolare (PP) ha vinto le elezioni nella comunità autonoma di Madrid, tenute martedì e che avranno una sicura ricaduta anche sul piano nazionale. 

Con lo scrutinio quasi completato il partito di centrodestra, della governatrice uscente Isabel Díaz Ayuso, ha ottenuto il 44 per cento dei voti. Il PSOE, il Partito socialista dell’attuale primo ministro Pedro Sánchez, si è fermato al 17% (scendono da 37 a 25 seggi). Ma va male l’intera coalizione di centrosinistra: Más Madrid, formazione nata due anni fa da una scissione di Podemos, cresce ma non supera il 15%, mentre Podemos, che candidava il suo ormai ex leader Pablo Iglesias, si ferma al 7 per cento, superato anche dall’estrema destra di Vox, al nove per cento.

I grandi sconfitti di questa tornata elettorale sono i ‘centristi’ di Ciudadanos, che non hanno raggiunto la soglia del 5 per cento dei voti, quindi non otterrà nessun seggio nell’assemblea della comunità autonoma, dai 26 che avevano ottenuto alle scorse elezioni.

Le elezioni erano state indette con una strategia molto ‘aggressiva’ da Isabel Díaz Ayuso, in anticipo di due anni rispetto alla naturale scadenza della legislatura, perché i centristi di Ciudadanos avevano minacciato di ritirarle il sostegno

Molto alta la partecipazione, nonostante la pandemia, segno della grande importanza di questa tornata elettorale: ha votato infatti circa il 74 per cento degli aventi diritto, contro il 64 delle elezioni del 2019. 

Il PP di Isabel Díaz Ayuso con questo risultato si porta dai 30 seggi a 64-65, non lontano dalla maggioranza assoluta posta a quota 69. Un colpo politico clamoroso per una governatrice che ha vinto così la sua battaglia anti-lockdown: mentre infatti dal governo centrale ha reagito alla pandemia con le chiusure, a Madrid ha vinto il diritto all’apertura, anche se sempre con distanziamento e mascherina. 

Le differenze erano infatti evidenti: in gran parte del Paese iberico si è provveduto alla serata mentre a Madrid ristoranti, cinema, bar e teatri erano aperti con posti limitati. Anche le scuole sono quasi sempre state in presenza, tranne nei periodi più ‘bui’ del contagio.

Quanto alla strategia di governo, Ayuso dovrà probabilmente fare i conti con Vox, il partito dei nostalgici del franchismo, che potrebbero collaborare come ‘socio’ nell’esecutivo regionale o come stampella esterna ai Popolari grazia ai suoi 13 seggi.

Dall’altra parte della barricata Sanchez invece dovrà “leccarsi le ferite” e guardare con apprensione alla tenuta del governo. Esecutivo nazionale che deve fare i conti con la crisi di Unidas Podemos: Pablo Iglesias ha infatti annunciato il ritiro dalla politica dopo il disastro elettorale ottenuto a Madrid. Iglesias si era dimesso da vicepremier per guidare Podemos nelle elezioni tenutesi martedì.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia