Sono 333 le vittime delle ultime 24 ore mentre decrescono di 290 unità le persone attualmente malate e continuano a calare sensibilmente i pazienti ricoverati in terapia intensiva: sono 1956, la metà rispetto al 3 aprile scorso, giorno in cui si è toccato il punto più alto (4.068) dall’inizio dell’emergenza coronavirus.

E’ quanto emerge dal bollettino diramato poco dopo le 18 dalla Protezione civile. Sono 199.914 i casi in Italia. Il dato comprende anche i guariti e i deceduti. L’incremento rispetto alla ultime 24 ore è di +1739. Il numero totale di attualmente positivi è di 105.813, con una decrescita di 290 assistiti rispetto a ieri.

Sono 1696 le persone guarite, con il totale supera quota 65mila arrivando a 66.624, mentre le vittime sono 333: il totale dei deceduti dall’inizio dell’epidemia è di 26.977.

Scende sotto quota 2mila il numero di malati positivi al coronavirus in Italia ricoverati in terapia intensiva. Il dato è di 1956 con un decremento di -53 unità rispetto a ieri. 20.353 persone sono ricoverate con sintomi, con un decremento di 1.019 pazienti rispetto a ieri. 83.504 persone, pari al 79% degli attualmente positivi, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi.

Dei 1.739 tamponi positivi rilevati oggi, la maggior parte sono in Lombardia, con 590 nuovi positivi (il 33,9% dei nuovi contagi). Tra le altre regioni più colpite dal coronavirus, l’incremento di casi è di 278 casi in Piemonte, 212 in Emilia Romagna, di 108 in Veneto, di 32 in Toscana, di 154 in Liguria e di 83 nel Lazio.

REGIONE PER REGIONE – Nel dettaglio, i casi attualmente positivi sono 35.441 in Lombardia, 15.508 in Piemonte, 12.225 in Emilia Romagna, 8.860 in Veneto, 5.983 in Toscana, 3.580 in Liguria, 4.562 nel Lazio, 3.310 nelle Marche, 2.877 in Campania, 2.912 in Puglia, 1.707 nella Provincia autonoma di Trento, 2.123 in Sicilia, 1.258 in Friuli Venezia Giulia, 2.030 in Abruzzo, 940 nella Provincia autonoma di Bolzano, 287 in Umbria, 776 in Sardegna, 235 in Valle d’Aosta, 782 in Calabria, 217 in Basilicata e 200 in Molise.

“C’è un effettivo decremento, con un trend che conferma una progressiva riduzione anche nei decessi, ma c’è ancora una circolazione del virus nel nostro territorio”. Così il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro, nel corso del bollettino della della Protezione civile. “Questo ci dà lo spunto però per riflettere sul fatto che man mano che ci avvieremo verso caute aperture dovremmo prendere delle precauzioni” aggiunge. “Dovremo monitorizzare con grande attenzione il numero dei casi, ad esempio usando come indicatore le terapie intensive, per valutare l’efficacia delle misure ma anche la capacita’ in fase di aperture di contenere infezione”.

“Dobbiamo sempre tenere presente l’andamento dei casi e capacità di intervento in funzione delle misure adottate. Bisogna arrivare a una prospettiva ragionevole per recuperare tutti i livelli di libertà che riusciamo a recuperare, raggiungere passo passo il maggior numero di aperture possibile” ha aggiunto Brusaferro che poi precisa: “E’ chiaro che finché siamo ancora in fase epidemica, ed oggi lo siamo, dobbiamo immaginare una prospettiva di misure che ci consentano di riavere criteri di normalità”.

MASCHERINE – “Le mascherine – prosegue Brusaferro – sono opportune nei luoghi chiusi dove è difficile mantenere il distanziamento sociale come i supermercati e i mezzi di trasporto ma anche in ambienti aperti dove non riusciamo a mantenere il distanziamento come la fermata dell’autbous. L’uso della mascherina, comunque, non deve dare false sicurezze è un dispositivo di sicurezza aggiuntivo ma resta il distanziamento e il lavaggio delle mani”.

LOMBARDIA – Secondo i dati resi noti da Regione Lombardia, i casi positivi registrati nella regione sono 73.479, 590 più di ieri. I ricoveri in ospedale sono oggi 7.525, 956 in meno rispetto alle scorse 24 ore. I pazienti in terapia intensiva sono arrivati a 680, 26 in meno rispetto a ieri. I decessi sono arrivati a quota 13.449, 124 più di ieri. I tamponi effettuati nelle ultime 24 ore sono stati 5.053, per un totale di 342.850. I dimessi sono aumentati di 1.409 unità nelle ultime 24 ore, passando da un totale di 47.062 a 48.471.

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