Questa mattina gli abitanti di Reggio Calabria si sono svegliati in mezzo a una incredibile alluvione. La pioggia battente ha infatti allagato la città in maniera eccezionale. Giusto 60 anni fa, precisamente il 24 novembre del 1959 avveniva l’ultima grande alluvione.

 

Il 24 novembre  1959 la violenta inondazione colpì la città di Cosenza per l’improvviso straripamento del fiume Crati. Nonostante tutte le risorse impegnate per la realizzazione degli argini e dei nuovi ponti sui due fiumi, la città fu costretta a fronteggiare un’altra imponente esondazione. Le precipitazioni a carattere eccezionale, incessanti sin dal giorno prima, con la massima piovosità nell’alto bacino del Crati, fece registrare, al Ponte di San Lorenzo, una portata di 720 metri cubi al secondo e una velocità media pari a 50 km/h.

 

Rotti gli argini, quello destro in Contrada Caricchio e Casa Donato e il sinistro presso le contrade Caruso e Castagna, straripato sulle altre barriere di contenimento esistenti a monte e all’interno della città, il Fiume Crati in piena si riversò a destra nei quartieri posti alle pendici di Colle Triglio, e, a sinistra, lungo il Pancrazio, tra le piazze dello Spirito Santo e dei Valdesi, distruggendo per intero il mercato popolare di Lungo Crati Luigi De Seta e danneggiando l’allora Jolly Hotel. Il livello delle correnti superò, in alcuni punti, di oltre due metri quello delle strade. Ci furono danni enormi alle abitazioni, ai negozi e alle botteghe delle vie rionali, invasi da uno spesso strato di fango e da enormi tronchi d’albero.

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