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Il cambio di strategia
Maria Rosaria Boccia e il ‘no’ a Cartabianca: inchieste, trabocchetti e silenzio d’oro, “non c’è bisogno di stravincere”
Maria Rosaria Boccia, la bionda 41enne di Pompei è in cima ai trend on line e il suo profilo Instagram marcia al ritmo di migliaia di nuovi followers ogni giorno. Attesissima l’altra sera per l’intervista concordata e annunciata su Rete4, Boccia arriva in anticipo negli studi Mediaset, si fa truccare, incontra alcuni degli ospiti della trasmissione nel backstage. Quindi, pochi minuti prima della messa in onda, saluta tutti e va via adducendo una non meglio precisata “mancanza di condizioni per l’intervista”, con la promessa di tornare martedì prossimo “se ci saranno le condizioni”.
Boccia, Berlinguer e la “mia autonomia editoriale”
L’assenza di Boccia in trasmissione pesa, e i social iniziano a sbizzarrirsi, così Berlinguer si affretta a smentire nettamente qualsiasi intervento esterno: sia sulla presenza annunciata di Boccia in trasmissione, sia sulla sua assenza a sorpresa: “L’intervista con Boccia era stata concordata tra me e lei nel rispetto della mia autonomia editoriale che questa azienda ha dimostrato di mantenere come mi era stato promesso quando sono venuta via dalla Rai – dice la conduttrice – Lo dico perché ho letto ricostruzioni che hanno dato un significato politico al mio lavoro che non c’è: mi sono limitata a fare la giornalista come faccio da anni, con la massima serietà e impegno. Poi può capitare a tutti quello che è successo a me stasera”.
Paletti alle domande?
Mentre i presenti commentano la situazione, a Bianca Berlinguer viene consegnato un messaggio: è di Boccia e dice “non sono scappata, sono andata via solo perché non c’erano le condizioni, preferisco aspettare” ma il sospetto che si insinua tra i telespettatori e serpeggia sui social è che la signora dello scandalo d’autunno abbia preteso “paletti alle domande” se non proprio un “canovaccio per l’intervista”. In realtà le cose non stanno esattamente così. O meglio, questa è solo la punta dell’iceberg. Da fonti molto bene informate viene fatto notare che i motivi sono sostanzialmente due: il rischio di domande trabocchetto, domande fake da parte di alcuni giornalisti per metterla in difficoltà e una riflessione fatta dalla Boccia in extremis con il suo entourage: se ho vinto non ho bisogno di stravincere.
Perché il cambio di strategia
Maria Rosaria Boccia ha capito anche se un po’ in ritardo che qualunque cosa dirà in qualunque talk televisivo potrà essere utilizzato contro di lei (e ovviamente anche nei procedimenti giudiziari che seguiranno). Qualunque cosa dirà potrà essere usata per metterla in contraddizione con sé stessa, con le sue affermazioni precedenti. Compresa ovviamente, la richiesta di fornire prove puntuali alle sue affermazioni. Insomma, ha capito che buona parte della stampa dopo averla utilizzata per due settimane contro il governo Meloni non vede l’ora di passare ad altro. Mentre la stampa di destra non vede l’ora di imbastirgli un bel processo mediatico facendola cadere in fallo. Insomma ce n’era abbastanza per un repentino cambio di strategia.
Le inchieste e la linea Sun Tzu
Perché ora ci sono delle inchieste giudiziarie in corso e, a differenza dei giorni scorsi, bisogna fare maggiore attenzione. Questo varrà anche per le prossime interviste: Maria Rosaria Boccia ha ricevuto decine e decine di richieste di interviste da tutto il mondo. Ma la ragazza è sveglia e ha capito che ora il silenzio è d’oro. Le parole vanno centellinate. D’altra parte quando hai vinto per Ko al primo round non hai bisogno di stravincere. Lo diceva anche un certo Sun Tzu.
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