L’Italia potrebbe mettere via la mascherina molto presto, molto prima di quanto si possa pensare. Da oggi, con 10 giorni di anticipo rispetto alla tabella di marcia prevista, via alla mascherina in Francia, fatta eccezione per alcuni luoghi ed eventi affollati. Israele aveva tolto il dispositivo lo scorso aprile in virtù della sua rapida campagna vaccinale. Alcuni Lander in Germania hanno già sollevato l’obbligo all’aperto, previsti nei prossimi giorni altri allentamenti. Presto il dispositivo sarà rimosso anche in Spagna.

Ad avvallare la pista che la mascherina – l’oggetto, il dispositivo di protezione diventato lui stesso simbolo dell’emergenza covid – abbia, se non le ore, le settimane contante, le parole che il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha postato oggi sulla sua pagina Facebook: “Togliere la mascherina all’aperto a partire da questa estate è l’obiettivo del governo, ed è vicino. È da mesi che aspettiamo questo momento e adesso che i numeri ci dicono che stiamo superando la crisi sanitaria bisogna accelerare – ha scritto il leader del Movimento 5 Stelle – In questi mesi la mascherina è stata uno strumento essenziale per proteggerci dal virus, adesso poterla togliere all’aperto è un primo passo verso il ritorno alla normalità, oltre che un gesto di ripartenza. Già altri Paesi europei hanno preso questa iniziativa e anche per noi il momento non è lontano, lo testimonia il fatto che quasi tutto il Paese sarà presto in zona bianca”.

Nell’estate del 2020 era obbligatorio indossare le mascherine nei luoghi al chiuso accessibili al pubblico, come negozi, bar, ristoranti, musei, parrucchieri, centri estetici e via dicendo, inclusi i mezzi di trasporto. E anche in tutte le occasioni all’aperto in cui non era possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza di un metro.

Il dibattito è nel vivo. Il pressing in mattinata era già arrivato da Matteo Salvini, azionista del governo in quanto segretario del Carroccio: “Spero che nell’arco non dico poche ore, ma magari di pochi giorni l’Italia possa tornare alla libertà di respiro – ha sottolineato a Radio Anch’io a Radio1 – Ne parlerò con Draghi. Sarà una nostra proposta sicuramente. Se tutta Europa sta andando in questa direzione, anche in realtà messe meno bene di noi, dobbiamo considerare anche noi questa opportunità”. Il Presidente del Consiglio Mario Draghi pensava al 15 luglio come data del via libera. O almeno questa linea hanno attribuito i giornali a Palazzo Chigi.

Altro dibattito, quello sullo Stato di emergenza, in scadenza il 31 luglio, aveva a sorpresa unito Matteo Salvini e Roberto Speranza, Segretario della Lega e ministro della Salute di Liberi e Uguali, da mesi sempre in conflitto, che ieri hanno convenuto sul valore simbolico di un non rinnovo. A Palazzo Chigi avrebbero invece le idee più chiare: o questo almeno hanno scritto i retroscenisti dei quotidiani. Lo Stato di emergenza potrebbe essere prolungato, anche fino al 31 dicembre. Il coprifuoco sarà rimosso in tutto il Paese invece a partire dal 21 giugno.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.