Simone Pillon non ha alcun dubbio. “Si vuole demolire la famiglia, passo dopo passo” perché “quando tutto si trasforma in famiglia niente più è famiglia. questo è ciò che si nasconde dietro slogan come ‘Love is love’”. Nessun colpo di scena nell’intervista dell’ex senatore leghista a La Stampa in giorni di dibattito serrato e durissimo sul tema della gestazione per altri, delle famiglie arcobaleno e del permesso di adottare esteso anche ai single. Pillon è contrario a tutto, la soluzione è quella purtroppo ben nota in questo Paese: le manette.

Il dibattito è esploso nell’ultimo fine settimana. L’esponente di Fratelli d’Italia Fabio Rampelli, vice presidente della Camera, aveva dichiarato in un’intervista a In Onda su La7: “Le coppie gay spacciano i loro bambini per figli”. Sabato a Milano si è tenuta la manifestazione contro lo stop alla registrazione dei figli delle coppie LGBTQ+. Ieri la ministra per la Famiglia Eugenia Roccella ha condannato la forma ma non il contenuto delle dichiarazioni di Rampeli. “Spacciare evoca altre cose, magari il termine non è corretto, ma la verità è quella affermata da Rampelli: la nostra legge dice che per essere adottati ci vogliono un padre e una madre”, ha detto la ministra a Mezz’ora in più su Rai3.

Per il segretario della Lega Matteo Salvini la maternità surrogata, che lui definisce utero in affitto, “è qualcosa di obbrobrioso. Dovrebbe essere un reato internazionale perseguito penalmente”. Pillon è ovviamente d’accordo su tutta la linea. “Questa idea fa parte di un pacchetto di proposte a cui lavoro dalla scorsa legislatura, quando ero in Senato, e a cui sto lavorando ancora adesso. Sono assolutamente d’accordo. Non si capisce perché non venga perseguito anche in Italia, come si fa con la pedofilia” perché “la legge prevede con chiarezza che l’utero in affitto sia un delitto. È reato anche solo farne pubblicità. Non mi pare quindi un termine particolarmente efferato”, ha aggiunto in merito alle dichiarazioni rilasciate da Rampelli.

Perché “si insemina una donna, bombardandola di ormoni. Si mette a rischio la donna donatrice dell’utero, che donatrice non è perché non lo fa gratis. È un mercato e come in ogni mercato c’è la legge della domanda e dell’offerta: più la donatrice è alta, bella, bionda, con buon materiale genetico, più il prezzo sale. Dovrebbe essere punito ovunque. Le parole della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni sono state molto chiare. Spero si vada fino in fondo”.

Per Pillon la legge non stabilisce il diritto ad avere un figlio e l’interesse del bambino è la bigenitorialità. “Nell’adozione non si paga nessuno per avere un bambino. Non si va a inseminare nessuna donna, non si affitta nessun utero, non si bombarda con ormoni nessuna donna. Siamo invece tra i tre Paesi che adottano di più al mondo. Andrebbe reso, semmai, meno costoso l’iter per l’adozione che le coppie devono sopportare”.

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Giornalista. Ha studiato Scienze della Comunicazione. Specializzazione in editoria. Scrive principalmente di cronaca, spettacoli e sport occasionalmente. Appassionato di televisione e teatro.