“Nella stagione che viviamo il confronto politico assume sovente toni molto aspri e anche alcuni recenti passaggi parlamentari hanno fatto registrare tensioni”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel tradizionale scambio di auguri al Quirinale con le alte cariche dello Stato. “Chi riveste ruoli istituzionali deve avvertire la responsabilità di farlo in nome e per conto di tutti i cittadini. Aveva ben presente, Moro, il grave pericolo-purtroppo confermato dagli eventi successivi-che corre una società attraversata da leggere azioni profonde” ha aggiunto.

“Il bene comune è appunto bene di tutti nessuno escluso. E chi amministra la cosa pubblica, chi è chiamato al compito di governare esprime, certo, gli orientamenti della maggioranza ma con il dovere di rispettare e garantire la libertà e i diritti degli altri, delle minoranze. Questa è l’essenza della democrazia – chiosa il presidente della Repubblica -, che richiede il rispetto reciproco. Il rispetto e rappresenta il più efficace antidoto all’intolleranza, fioriera di conseguenze negative”.

L’obiettivo è dare lavoro ai tanti giovani costretti a emigrare all’estero: “La prolungata fase di debolezza dell’Economia ha inciso pesantemente sull’apparato produttivo del nostro Paese, con pesanti conseguenze occupazionali e gravi fenomeni di disgregazione sociale. Ecco la missione per cui combattere e il nemico da sconfiggere insieme: il lavoro che manca, quel lavoro indicato come fondamento della nostra Repubblica” e – aggiunge – che, quando c’è, e spesso precario o sottopagato. Serve il lavoro remunerato e tutelato, anche nella sicurezza, come rimedio alla frammentazione sociale, come elemento centrale della ripresa economica”, prosegue il capo dello Stato. “Il lavoro che possa essere il risultato di investimenti che crescono la partita del sistema e che affrontino i nodi che frenano lo sviluppo”, sottolinea.

LEGGI ANCHE – Istat, il rapporto sull’immigrazione: “Meno arrivi dall’Africa, aumentano i cervelli in fuga”

“La ferita dell’emigrazione forzata di tanti nostri giovani è frutto della situazione di stallo, al cui superamento vanno indirizzati tutti gli sforzi delle amministrazioni della Repubblica, delle forze economiche e sociali, delle energie dinamiche della società civile, dei due corpi intermedi, del mondo della Scienza della cultura. Una grande alleanza tra le qualità, spesso sottoutilizzate della straordinaria rete di competenze e capacità imprenditoriale del nostro Paese, dei suoi territori, dei suoi sindaci”.

L’invito al dialogo è ribadito anche in quest’altro passaggio: “Non e’ importante che pensiamo le stesse cose” invece è di straordinaria importanza la “comune accettazione di essenziali ragioni di libertà di rispetto e di dialogo. Anche se talvolta profondamente divisi… sappiamo di avere in comune, ciascuno per la propria strada, la possibilità e il dovere di andare più lontano e più in alto”.

Il premier Conte, il presidente del Senato Casellati, il presidente della Repubblica Mattarella e quello della Camera Fico

 

Avatar photo