Il caso a Chioggia: il medico ha chiesto il trasferimento
Medico aggredito e insultato durante visita fiscale: “Negro di m…, da qui non esci vivo”

Una storia che sa di “ordinario razzismo” quella denunciata da Albert, il nome di fantasia dietro il quale si cela il 30enne, nato in Camerun, che mercoledì è stato aggredito a Chioggia, in Veneto, dove lavora come medico fiscale per l’Inps.
Trasferitosi in Italia nel 2010, nel nostro Paese si è laureato in Medicina, si è integrato perfettamente nella ‘sua’ Padova ed ha messo su famiglia con una ragazza italiana e oggi hanno una bimba di due anni.
Ma è il Paese che lo ha ‘adottato’ che lo ha anche respinto, dopo una aggressione che Albert definisce “orribile”. Il medico, da sei mesi impiegato con l’Inps, ha raccontato al Corriere della Sera che mercoledì doveva controllare un lavoratore che abita in un condominio della periferia della cittadina veneziana. L’uomo non era in casa e si è presentato più tardi in bicicletta, con costume e ciabatte, avvertito presumibilmente da una familiare.
Qui inizia il calvario di Albert, che racconta i momenti assurdi vissuti: “Ha chiuso il portone in modo da impedirmi di uscire dal cortile – spiega il medico – e ci ha piazzato davanti una sedia. Mi ha intimato di mettere nero su bianco che l’avevo trovato regolarmente a casa. Altrimenti, diceva, mi avrebbe tagliato la testa“.
Albert spiega poi l’aggressione: “Quell’uomo mi spingeva, premendomi le dita sul torace. E intanto urlava: ‘Negro di m…, da qui non esci vivo. Non puoi venire in Italia a fare il c… che ti pare. Tu firmi che ero in casa o ti spacco la testa’”.
Il racconto quindi prosegue: “Mi ha strappato dalle mani il tablet che uso per lavorare e l’ha scagliato contro la parete, mandandolo in pezzi. E intanto continuava a pronunciare frasi razziste. La cosa assurda è che tutto il vicinato era presente, affacciato alle finestre, e nessuno ha mosso un dito per aiutarmi. ‘Adesso te la vedi con lui’, mi schernivano”.
Non contento il suo aggressore l’ha raggiunto mentre tornava in auto e ha divelto la maniglia della vettura e poi è balzato in sella a un motorino guidato da un amico, seguendolo per alcune centinaia di metri.
Fatti gravissimi, per i quali il medico ha sporto denuncia ai carabinieri di Padova. Con Albert si è ‘schierata’ la moglie, che ha postato un duro messaggio sui social: “Non importa se sei la persona più buona e corretta del mondo, se ti sei laureato in medicina a Padova, se parli italiano meglio di un madrelingua, se ti presenti sul lavoro sempre ben vestito e con un cartellino identificativo, se sei sempre cordiale ed educato. A Chioggia sei un nero di m…”.
Per l’aggressione subita Albert ha chiesto all’Inps di essere trasferito a un’altra zona. “Ho paura per la mia famiglia, non posso lavorare in queste condizioni”, ha ammesso il medico.
Una vicenda condannata dal sindaco Alessandro Ferro: “Questa non è Chioggia e non è la società che vogliamo per i nostri figli. L’amministrazione comunale – sottolinea Ferro – esprime massima solidarietà al medico fiscale che nei giorni scorsi è stato aggredito in un quartiere della nostra città durante il suo lavoro”. Una violenza che Ferro definisce “assurda, aggravata da frasi razziste. Ha fatto bene il medico a denunciare pubblicamente ciò che gli è accaduto. E noi come lui, non dobbiamo tollerare episodi incresciosi come questi, dove individui usano il colore della pelle per insultare”.
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