L’esordio europeo di Giorgia Meloni non parte nel verso giusto. La presidente del Consiglio è al debutto oggi a Bruxelles, dove incontrerà la presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, come annunciato dalla stessa leader di Fratelli d’Italia sui social.

Oggi sarò a Bruxelles per incontrare i vertici delle istituzioni europee. La voce dell’Italia in Europa sarà forte: siamo pronti ad affrontare le grandi questioni, a partire dalla crisi energetica, collaborando per una soluzione tempestiva ed efficace al fine di sostenere famiglie e imprese e mettere un freno alla speculazione”, le sue parole.

Ma proprio con uno degli alleati chiave in Europa, la Germania del cancelliere Olaf Scholz, si è aperto un fronte di scontro. Il governo di Berlino ha chiesto alla controparte di Roma di prestare “rapidamente soccorso” ai 104 minori non accompagnati salvati nel mare Mediterraneo dalla nave Humanity 1 battente bandiera tedesca. “Salvare persone in pericolo di vita è la cosa più importante. Sulla nave Humanity 1, battente bandiera tedesca, ci sono 104 minori. Molti di loro hanno bisogno di cure mediche. Abbiamo chiesto al governo italiano di prestare soccorso“, la richiesta arrivata al governo italiano.

Una richiesta arrivata all’esecutivo di destra in una lettera di risposta alla “nota verbale” con cui il governo Meloni lo scorso 23 ottobre aveva chiesto a Berlino di farsi carico dei migranti salvati sulle navi delle Ong che battevano bandiera tedesca e norvegese.

La replica alla richiesta del governo tedesco arriva quindi dalla Farnesina, il ministero degli Esteri, che sottolinea come al momento lo sbarco non è consentito e di “aver inviato la richiesta di avere un quadro compiuto della situazione a bordo della Humanity 1 in vista dell’assunzione di eventuali decisioni“. L’Italia chiede “informazioni sulle persone presenti a bordo della nave, se vi siano persone vulnerabili e se sia stata già avanzata richiesta di protezione internazionale“, la posizione presa dal governo e dal ministro Antonio Tajani.

Che il primo fronte di scontro con i partner europei sia la questione dell’immigrazione non è un caso, visti i precedenti sul tema quando Matteo Salvini era ministro dell’Interno e l’attuale titolare del dicastero, Matteo Piantedosi, era suo capo di gabinetto.

La strategia l’ha spiegata la stessa Meloni in una intervista per il solito libro di Bruno Vespa in uscita a Natale: “Dobbiamo ricordare che cos’è il diritto del mare, tante volte invocato a sproposito. Se tu incontri per caso in mare una barca in difficoltà, sei tenuto a salvare chi è a bordo. Ma se fai la spola tra le coste africane e l’Italia per traghettare migranti, violi apertamente il diritto del mare e la legislazione internazionale. Se poi una nave Ong batte bandiera, poniamo, tedesca, i casi sono due: o la Germania la riconosce e se ne fa carico o quella diventa una nave pirata”.

Al giornalista Meloni lancia l’idea di un progetto, denominato “piano Mattei, rifacendomi al grande stratega fondatore dell’Eni che riscattò i paesi produttori di petrolio dal colonialismo delle grandi compagnie americane”.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia