Tra aspettative e timori, il countdown per il viaggio – anzi, si precisa: la missione – di Giorgia Meloni alla Casa Bianca si assottiglia. Mancano ormai 24 ore. E le luci, a Palazzo Chigi, sono state spente tardi ieri sera: l’agenda dell’incontro è stata limata in un vertice di maggioranza con la presenza, oltre alla premier, dei due vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, del ministro della Difesa Guido Crosetto e quello degli affari regionali Tommaso Foti.

La linea di Forza Italia

«Abbiamo la forza, la capacità, l’intelligenza e la creatività per superare ogni ostacolo», ha affermato la premier al termine del vertice.
Forza Italia, il partito del Vicepremier e ministro degli Esteri, Tajani, si esprime con le parole del portavoce Raffaele Nevi: «Le guerre commerciali fanno sempre danni sia a chi li impone che a chi li subisce, bisogna evitarle e per questo stiamo operando all’interno dell’Ue per portare questa impostazione ai nostri alleati europei. Il presidente Meloni andrà negli Stati Uniti per spiegare che i dazi sono un danno, portano con sé un effetto boomerang che danneggia tutti, a cominciare dagli Stati Uniti e il crollo delle Borse mondiali ne è stata la riprova».

Il ragionamento di Forza Italia

Il ragionamento che portano avanti gli azzurri di Forza Italia è che «Dobbiamo costruire le condizioni affinché ci sia un maggior dialogo tra Stati Uniti ed Europa per arrivare all’obiettivo di creare una zona di libero scambio», ha aggiunto Nevi. Per le opposizioni, «La risposta dell’Unione europea deve essere una», ha detto Anna Ascani, vicepresidente della Camera e deputata Pd. «Fughe in avanti solitarie o trattative bilaterali fondate sulla benevolenza dell’inquilino della Casa Bianca avrebbero un solo effetto: dividere l’Europa e rendere tutti più deboli e più esposti agli effetti devastanti sugli scambi commerciali. La presidente del Consiglio non aggiunga all’errore di aver sottovalutato l’uragano scatenato oltre Atlantico anche quello di favorire il disegno di Trump di dividere e indebolire l’Unione perché, in questo modo, non farebbe un dispetto all’Europa ma al nostro Paese».

Le raccomandazione di Confindustria

Anche Confindustria ha rivolto le sue raccomandazioni alla premier. «In un momento di incertezza come questo, servono risposte concrete per avere una visione di futuro, quindi speriamo e ci aspettiamo che il Presidente degli Stati Uniti nell’incontro con il Presidente del Consiglio Meloni riesca a trovare una sintesi positiva per l’Europa. La cosa positiva è che la presidente del Consiglio vada a nome di tutta l’Europa», ha detto il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini. La missione non sarà impossibile, ma non è certo facile. Secondo Bloomberg gli Stati Uniti avrebbero respinto la proposta zero dazi di Bruxelles.

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Ph.D. in Dottrine politiche, ha iniziato a scrivere per il Riformista nel 2003. Scrive di attualità e politica con interviste e inchieste.