La divisa da militare del generale Francesco Paolo Figliuolo la “inquietava” perché “in tv, a parte le forze dell’ordine, in divisa ho visto solo i dittatori stranieri”. Così parlava lo scorso aprile Michela Murgia, scrittrice e volto noto della televisione, riferendosi al commissario all’emergenza Covid scelto dal premier Mario Draghi.

La stessa Murgia, travolta dalle critiche per quella uscita, non pare aver problemi nell’accettare altre divise da militare, quelle dei terroristi di Hamas, il gruppo politico-militare che controlla la Striscia di Gaza.

Ad ammetterlo senza problemi è la stessa Murgia che nelle scorse ore ha pubblicato uno screenshot su alcune storie di Instagram, poi scomparso, di una vecchia chat su WhatsApp con un interlocutore misterioso che le chiedeva cosa pensasse dell’annosa questione del conflitto tra palestinesi e israeliani. “Ma tu come la pensi sulla questione israelo-palestinese? – chiede l’interlocutore – Scusa, so che è una domanda complicata, che è difficile capire dove stanno i torti e le ragioni, ma puoi anche non rispondere subito…”.

Ci si aspetterebbe dunque una risposta argomentata o, al contrario, una mancata risposta proprio per l’impossibilità di dare una opinione completa ad un tema così complicata su una chat. Nulla di tutto ciò: Murgia chiude la questione con otto semplici parole. “Non è affatto complicato. La penso come Hamas”.

Anche l’interlocutore ‘anonimo’ appare sconvolto: “Stai scherzando?”, le chiede. “Non scherzo mai su Gaza”, replica la scrittrice.

Insomma, la Murgia (giustamente) difensore dei diritti civili “la pensa come Hamas”, organizzazione terroristica che a Gaza si fa promotrice di politiche di repressione omofobe e contro i diritti delle donne. A sottolinearlo anche Ruth Dureghello, presidente della Comunità Ebraica di Roma, tramite un tweet: “Pensarla come Hamas significa sostenere il terrorismo islamista, volere lo sterminio degli ebrei, la sottomissione delle donne e la lapidazione degli omosessuali. È gravissimo ed incomprensibile che Michela Murgia possa sostenere queste tesi inaccettabili e intrise di odio”.

Critiche per la posizione della Murgia arrivano anche da Dror Eydar, ambasciatore israeliano in Italia e San Marino: “Chi sostiene i valori democratici, i diritti di donne, cristiani e minoranze, non può sostenere idee razziste e sanguinarie come quelle di Hamas. Grazie a chi ha saputo ribadire che cos’è Hamas: un’organizzazione terroristica, violenta, antisemita, repressiva e inaccettabile”.

Redazione

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