Delle care e vecchie osterie d’una Milano un po’ differente da quella dinamica e sempre di corsa di oggi ne sono rimaste ben poche. Non per questo, però, il derby della Madonnina manca di riscaldare i cuori di chi, tra un caffè rigorosamente in piedi al bancone prima di entrare in ufficio, oppure all’immancabile macchinetta a due passi dalla scrivania, non può proprio rinunciare a una sbirciatina qua e là per sapere le ultime notizie, tantomeno a un caloroso sfottò al collega-rivale.
Certo, il Diavolo ieri ha tirato un profondo sospiro di sollievo alla notizia del rientro in gruppo di Olivier Giroud, attaccante sulle cui spalle dipende una buona parte delle chance di portare in porto la nave. Fu proprio lui, ieri come domani in coppia con Rafael Leao, a griffare l’ultima vittoria rossonera nella stracittadina. Da allora è passato oltre un anno; l’occasione, insomma, è propizia per riprovarci.

Ad Appiano Gentile, dopo gli impegni dei vari nazionali lo spogliatoio dell’Inter è tornato al gran completo. Lautaro Martinez, nemmeno a dirlo, sarà il faro là davanti, con Marcus Thuram al suo fianco per dare profondità e vigore alla manovra offensiva. Quando all’apertura dei tornelli di San Siro manca un giorno e poco più, insomma, Filippo Inzaghi ha più che mai l’imbarazzo della scelta, tanto da poter pensare perfino a una sorta di rotazione di qui alle prossime settimane in concomitanza con l’inizio della Champions League.

Inter-Milan, inutile ricordarlo, non è una partita qualunque. Complice il campionato appena iniziato, quella di domani sarà la prima volta nella quale le due milanesi si affronteranno entrambe in cima alla classifica. Dopo le prime tre giornate, infatti, le due squadre sono a punteggio pieno con nove punti a testa, con tre successi in altrettante sfide disputate a dare un tocco di prestigio in più a un incontro che sarà seguito praticamente in ogni angolo del pianeta.
Alle 18, il fischio d’inizio sul campo della Scala del calcio. Le ultime volte andò bene all’Inter in formato Champions; il successivo viaggio a Istanbul, però, non girò nel verso giusto, tanto da essere riproposto a piè sospinto da coloro che, sull’altra sponda del Duomo, la festa l’hanno sì fatta, ma per la sconfitta dei cugini. Dov’è finita la sportività? Accantonata, ovviamente, così come del resto avviene ogni qualvolta le due milanesi incrociano le armi rallentando per i canonici 90’ la frenesia della città.

La passione dei rispettivi tifosi ha davvero pochi eguali in Europa. Nell’ultima stagione, dopo Manchester United e Barcellona sono stati proprio Inter e Milan a riempire il loro stadio con il maggior numero di spettatori totali, condizione che certamente farà sì che domani pomeriggio, all’apertura dei cancelli, le gradinate piano piano andranno a riempirsi in ogni ordine di posto per dare la spinta alle rispettive formazioni in campo. Il tutto esaurito non è certo una novità da queste parti e i tagliandi disponibili per il derby sono stati bruciati in pochissimo tempo, tant’è ormai da alcune settimane sono letteralmente introvabili. Chi li ha a disposizione, insomma, se li terrà ben stretti; assistere dal vivo a una gara del genere, in effetti, non è per tutti. Anzi, a conti fatti è per pochi.

Alle spalle ci sono ben 237 precedenti, non uno. L’Inter è in vantaggio, avendo vinto in 89 differenti occasioni; il Milan insegue a distanza, a quota 79. Nel mezzo ben 69 pareggi, un risultato che se uscisse anche stavolta non farebbe male a nessuno, se non a coloro che su ambo i lati della barricata hanno scommesso sulla posta piena. Il pareggio, tra l’altro, è il risultato meno pronosticato dagli esperti, con una leggera preponderanza verso un successo neroazzurro a caricare chi, ed è la truppa di Stefano Pioli, al momento non è dato per favorito e, dunque, ha tutto il desiderio di sovvertire le previsioni della vigilia.

L’ad interista Beppe Marotta, sul tema, ha scelto la strada dei toni bassi. Inutile parlare di Inter favorita per il derby, tantomeno di principale pretendente allo scudetto di fine stagione. Troppo presto per fare proclami, troppe le potenziali contendenti – Juve, Napoli, Lazio, Roma, Atalanta, oltre all’altra Milano del calcio – per giocare d’anticipo svelando scale di valori a oggi troppo poco definite per essere anche soltanto commentate.

Sul fronte opposto, dopo l’allenamento mattutino odierno, la conferenza stampa di Pioli proverà a svelare qualcosa di più della strategia che il Diavolo proverà a mettere in campo per affrontare la stracittadina. La pretattica, in questi casi, regna sovrana. Così non è, invece, per le rispettive tifoserie che, al netto di qualsiasi scaramanzia, puntano decisamente alto. Qualche bandiera qua e là fa già capolino dai balconi; non sono mancati i giovanissimi che, al rientro sui banchi di scuola, hanno scelto di presentarsi alla prima campanella con le maglie d’ordinanza a sentenziare quale sia per loro l’appuntamento della settimana.

L’attesa, insomma, inizia a farsi sentire. Milano, da par suo, maschera peraltro bene la passione dei molti con una quotidianità fatta d’altro. Oggi pomeriggio, all’uscita dal lavoro, ci sarà tempo per buttarsi in pieno clima pre-derby. Dall’aperitivo in poi sarà una lunga vigilia; da lì in avanti non si parlerà d’altro, per la gioia – si fa per dire – dei pochi che del calcio, in fondo, ne farebbero perfino a meno.