Cronaca
Milano, 600 sindaci per Liliana Segre: “Lasciamo l’odio agli anonimi della tastiera”

“Siamo qui per parlare di amore e non di odio. Lasciamo l’odio agli anonimi della tastiera. Basta odio, stasera non c’è indifferenza, ma c’è un’atmosfera di festa”: Liliana Segre parla dal palco di piazza della Scala tra gli applausi, poi tutta la piazza si ferma per un minuto di silenzio, prima che il presidente di Anci consegni alla senatrice a vita una fascia tricolore e tutti cantino l’Inno d’italia.
Sono scesi in piazza in seicento i sindaci e i loro rappresentanti, tutti con la fascia tricolore, ma senza simboli di partito, in prima fila i sindaci Beppe Sala, Leoluca Orlando, Giorgio Gori, Antonio Decaro. E tanta gente comune, a formare quella “scorta civile” per la senatrice a vita Liliana Segre e per dire che “l’odio non ha futuro”. Così la marcia dei sindaci, organizzata dal Comune di Milano,con l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), Autonomie Locali Italiane (ALI) e Unione Province Italiane (UPI), per testimoniare la vicinanza di piccoli, medi e grandi comuni alla senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta al campo di sterminio nazista di Auschwitz, oggi sotto scorta a causa di ripetute minacce antisemite.
“Tutti i sindaci indipendentemente dal colore politico sono arrivati da tutta Italia per dimostrare l’affetto nei confronti di Liliana Segre. Con la fascia tricolore che tiene insieme le nostre comunità ma anche il Paese”, ha detto il presidente di Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro. Il sindaco pugliese ha spiegato che sono state circa 1000 le adesioni e che a Milano sono arrivati circa 600 sindaci. “Vogliamo dire con forza a tutti che non accettiamo nessun tipo di fanatismo, l’unico fanatismo che i sindaci accettano in questo Paese è quello per la libertà, la democrazia e il rispetto degli altri – ha aggiunto – Per questo oggi con le nostre fasce tricolori vogliamo fare da scorta civica a Liliana Segre. Oggi siamo tanti di tutti gli schieramenti politici”. “Ci sono questioni sulle quali non ci si può dividere e i sindaci su questi temi non si dividono mai. Noi siamo qui oggi per condannare le parole di violenza che sono arrivate a Liliana Segre”, ha concluso.
“Non siamo organizzatissimi in termini di ordine ma di idee sì, siamo tutti molto felici di essere qua e io spero che lo sarà soprattutto la Segre e il paese per questa nostra testimonianza di cui c’è bisogno”: così il sindaco di Milano Beppe Sala alla partenza della marcia da piazza Mercanti, con qualche problema logistico per far partire il corteo tra la folla dello shopping di Natale. “Oggi è veramente la giornata per la Segre, della Segre, per l’Italia e infatti abbiamo deciso che nessuno dei sindaci parlerà dal palco, solo la senatrice – ha aggiunto – A noi il gesto, a lei le parole e le parole di Liliana sono sempre le parole giuste”.
Il corteo ha attraversato la Galleria Vittorio Emanuele II e fermarsi in piazza della Scala, davanti a Palazzo Marino. Qui un solo intervento: quello della senatrice Segre, che si unisce alla marcia dall’Ottagono della Galleria. “È importante essere qui dal punto di vista istituzionale sia dei cittadini perché è evidente che va contrastato un clima anche lessicale di odio e di intolleranza”. Lo ha detto il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, in fascia tricolore in piazza Mercanti a Milano. “Il fatto di manifestare in prima persona è cercare di essere rappresentanti autorevoli, un modo diverso di fare politica e società civile. “Ha fatto benissimo Sala a non schierarsi dal punto di vista degli inviti politici, dobbiamo essere compatti”.
Siamo qui “per dimostrare ancora una volta, al di là delle strumentalizzazioni politiche, che i sindaci della Lega sono contro ogni tipo di odio, di violenza e di razzismo e sono vicini alla senatrice Segre e tutte le persone che come lei hanno vissuto gli anni bui dello scorso secolo”. Lo ha detto il sindaco di Chiuduno (Bergamo) Stefano Locatelli, responsabile enti locali della Lega, presente alla marcia.
Le adesioni arrivate sono, appunto, già più di seicento: la marcia lanciata da Beppe Sala e da Matteo Ricci, sindaco di Pesaro, ha poi raccolto l’adesione della sindaca di Roma, Virginia Raggi: “L’odio non ha futuro Roma aderisce alla manifestazione che si terrà a Milano in favore di Liliana Segre, dopo gli insulti e le minacce intollerabili che ha ricevuto. Tutti insieme contro odio e razzismo”, ha scritto Raggi su Facebook. Ci sono anche il sindaco di Bari e presidente di Anci Antonio Decaro e Chiara Appendino, sindaca di Torino Luigi De Magistris, sindaco di Napoli, Giorgio Gori da Bergamo, Dario Nardella da Firenze, Virginio Merola da Bologna, Valeria Mancinelli da Ancona. Ci sono – dopo le polemiche con Matteo Salvini – anche sindaci del centrodestra, come quello di Cagliari Paolo Truzzu, Claudio Scajola da Imperia o come il leghista Mario Conte, primo cittadino di Treviso, il responsabile degli enti locali del Carroccio Stefano Locatelli. E c’è anche Roberto Di Stefano, il sindaco di Sesto San Giovanni che ha rifiutato la cittadinanza onoraria a Liliana Segre, assieme all’assessore leghista Stefano Bolognini.
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