Inclusione scolastica, lavoro libero e cooperativo
Milena Piscozzo, l’erede di Montessori che vuole innovare la scuola secondaria di primo grado
La rubrica “Domani c’è scuola” di Anna Paola Concia, coordinatrice del Comitato Organizzatore di “Didacta Italia”, la Fiera della Scuola più importante del mondo che si svolge in Germania

Milena Piscozzo, solare che più solare non si può, tosta come poche. Quarantanove anni, dirigente scolastica dal 2014, nasce in Puglia nel Salento, si trasferisce a Milano per l’università dove frequenta scienze della educazione alla Cattolica e poi due master, uno in formazione interculturale e uno in management presso il Politecnico. Dirige l’Istituto comprensivo “Riccardo Massa” di Milano, nella periferia nord ovest, nel gallaratese. Lei è la prima di una serie di interviste/racconto su una scuola che cambia, che si innova.
Cominciamo la nostra chiacchierata partendo da Maria Montessori perché lei è una delle più autorevoli “montessoriane” del nostro paese, e le chiedo scherzando, cosa pensa del fatto che secondo me Maria Montessori, se fosse vissuta oggi, sarebbe stata la organizzatrice di Didacta Italia, la fiera della scuola del futuro. Piscozzo concorda: “Montessori realizzò una rivoluzione pedagogica spostando l’attenzione dall’insegnante al bambino. La sua metodologia scientifica era orientata a far acquisire competenze, ma anche l’autonomia necessaria per lo sviluppo e la crescita completa dei bambini, cosa su cui stanno lavorando oggi tutti gli innovatori della scuola”. Piscozzo sta andando oltre: dal 2016, infatti, insieme a Opera Nazionale Montessori e al suo Presidente, Prof. Benedetto Scoppola, sta portando avanti un’innovazione importantissima della scuola italiana.
Ha ottenuto per la sua scuola, con decreto ministeriale, l’autorizzazione alla sperimentazione della prima scuola media Montessori, che dal 2021 è autorizzata come sperimentazione nazionale. “Montessori – spiega – ha lasciato moltissime indicazioni sull’adolescente e un modello ideale per questa età, ma non è riuscita a realizzarlo. In tutto il mondo si sono sviluppate esperienze di scuole medie Montessori, ma solo nel privato, mentre in Italia abbiamo strutturato la prima scuola media statale”. Piscozzo sottolinea che “i vantaggi educativi di una scuola media Montessori sono il rinnovamento metodologico della scuola secondaria di I grado, funzionale agli apprendimenti e al benessere degli studenti di quella fascia di età. Le sezioni Montessori della mia scuola hanno contaminato anche le sezioni non Montessori e hanno portato tutta la scuola ad innalzare i risultati scolastici. Favorendo l’inclusione scolastica, il lavoro libero e cooperativo questa metodologia permette di conoscere l’altro mentre si sta facendo qualcosa, realizzando il rispetto reciproco. In una zona periferica di Milano, ha permesso di contrastare quel fenomeno per cui le famiglie “medie” si spostavano verso il centro, mentre ora le famiglie medie si spostano dal centro verso la periferia, promuovendo politiche di desegregazione scolastica”.
Piscozzo racconta che “alla fine della sperimentazione, nel 2024, potrebbe accadere un fatto storico: la scuola media Montessori potrebbe passare dalla fase sperimentale a una fase ordinamentale”. Un altro elemento di orgoglio per Piscozzo è che “ci sono moltissime interlocuzioni con paesi europei ed extraeuropei, interessati all’esperienza della media Montessori statale che esiste solo in Italia”. Questa esperienza secondo Piscozzo “ha portato un grande vantaggio non solo agli studenti ma anche ai docenti: un vero e proprio benessere, un circolo virtuoso insomma”. Cara Piscozzo, sono convinta che Maria Montessori sarebbe orgogliosa di te, come lo siamo noi.
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