Avrebbero dovuto escluderla dalla competizione?
Miss Italia Francesca Bergesio, polemiche inutili: fino a prova contraria avere un papà della Lega non è una colpa

Nel “Si&NO” del Riformista spazio all’elezione di Miss Italia 2023 vinta da Francesca Bergesio, figlia del senatore della Lega Giorgio Maria Bergesio. Giuste le critiche dopo la kermesse? Favorevole Alessia Morani del Partito Democratico secondo cui “era inopportuna la presenza di un membro del governo in giuria“. Contraria invece la giornalista Annarita Digiorgio che ribatte: “Fino a prova contraria avere un papà della Lega non è una colpa“.
Qui il commento di Annarita Digiorgio:
Tante tra le più grandi star italiane del cinema e della tv, un tempo, sono passate da Miss Italia. Che prima di essere fucina di talenti ha segnato il costume nazionalpopolare del Paese. Esattamente come Sanremo. Ma al posto delle canzoni, si faceva a gara di bellezza. Il concorso, nato nel 1946, ha superato indenne tutte le grandi stagioni e trasformazioni del costume, persino il ‘68, la liberazione sessuale, l’affermazione dei diritti delle donne. Finché non sono arrivati il Metoo, la cancel culture e la rivincita della sessuofobia, del bigottismo e del moralismo. Così dal 2012 la Rai ha smesso di seguire Miss Italia, privando gli italiani di quello che per 50 anni era stato un grande appuntamento televisivo. Con giubilo dell’allora presidente della Camera Laura Boldrini che plaudeva come moderna e civile la decisione della tv di Stato di censurare Miss Italia: “Le ragazze italiane debbono poter andare in tv senza sfilare con un numero. Hanno altri talenti”. Come se la bellezza non lo fosse, o ne nascondesse altri. Senza quel numero forse non avremmo mai scoperto il grande talento di Sofia Loren. Oggi Miss Italia non va in tv e la patron dell’iniziativa, Patrizia Mirigliani, decide autonomamente la giuria.
Presieduta quest’anno da Vittorio Sgarbi. Uomo di cultura, spettacolo e tv prima di essere sottosegretario del governo Meloni. All’interno del quale è certamente il meno allineato, venendo disconosciuto non più tardi di una settimana fa dallo stesso ministro della cultura Sangiuliano. Eppure la presenza di Sgarbi diventa “regime” se a vincere Miss Italia è, come è accaduto, la figlia di un senatore della Lega. Bellissima ragazza, indubbiamente. E fino a prova contraria avere un papà della Lega non è una colpa. Come non lo è per Nunzia De Girolamo avere un marito del Partito Democratico. Ma nessuno a sinistra la contesta se le danno un programma Rai. Lo fanno con la figlia di un esponente della Lega. Senatore semplice, sconosciuto fino a ieri. E la accusano, non proprio velatamente, di essere raccomandata. Il primo è stato Gad Lerner: “Eccola l’egemonia culturale di Gramsci vista da destra: eletta Miss Italia la figlia di un senatore leghista, con la giuria presieduta da Vittorio Sgarbi e composta dal tizio della Zanzara e da Hoara Borselli. Così si dà l’assalto alle casematte del potere e si onora la Nazione”.
Quello che Lerner chiama “il tizio della Zanzara” è Giuseppe Cruciani, giornalista e personaggio brillante, libertario e indipendente, autore di una trasmissione cult trasversalmente apprezzata. E, a differenza di Lerner, molto popolare. E se Lerner non conosce il nome di Cruciani, o fa finta, dimostra ancora una volta di essere quello che esprime giudizi dalla barca di Carlo De Benedetti, lontano dal paese reale. O dalla ragazza della porta accanto, come è sempre stata Miss Italia. E se il Paese va, come sta andando, a destra, può anche capitare che la ragazza della porta accanto sia della Lega. Bisognerà farsene una ragione, magari valutandola per ciò che è, e non per chi è il padre. O per quello che vota. Dopo anni di egemonia culturale della sinistra, che passava dall’occupazione di tutte le postazioni occupabili, e anche di quelle che non si potevano occupare, è girata la ruota. La risposta migliore a Lerner è arrivata dallo stesso Sgarbi: “Hai detto una sciocchezza. Che rivela pregiudizio e inutile cattiveria”. Avrebbero dovuto escluderla dalla competizione? E se anziché un concorso di bellezza, avesse vinto un concorso pubblico? Essere figlia di un senatore della Lega va inserito nei carichi penali pendenti? E se fosse stata figlia di un senatore Pd? Ovviamente l’affare diventa tale perché in giuria c’era un sottosegretario del governo Meloni. L’anno prossimo la premiazione di Sanremo la faremo fare al sindaco di Milano, così non corriamo il rischio che quello di Sanremo sia della Lega. Quanto ai cantanti forse per indebolire l’egemonia gramsciana della sinistra ci vorrà un po’ di tempo in più. Anche se nutriamo la speranza che possano essere valutati per le canzoni, e non per come votano. Ancor meno per di chi sono figli.
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