La sera del 22 marzo 2020 l’avvocato Alessandro Canali era a Pratica di Mare dove atterravano gli aerei cargo russi, l’inizio della missione “dalla Russia con amore”. Canali, un passato da capo dell’ufficio legislativo M5S alla regione Lazio, in quel momento era il vice di Marcello Minenna, attuale capo delle Dogane. Ecco alcuni stralci dell’intervista che troverete domani sulle pagine de Il Riformista.

Avvocato Canali lei era sulla pista quando iniziarono ad atterrare i cargo russi. La merce come venne sdoganata? Era tutto materiale sanitario o c’era anche altro?
La merce fu sdoganata con una procedura semplificata, denominata “A22” e che prevede uno sdoganamento d’ufficio a richiesta dell’importatore.

Nell’elenco c’era materiale sanitario? Ufficialmente ci sarebbero dovute essere mascherine, test e una trentina di ventilatori. Lei li ha visti?
Sulla lista che ho visto io non mi sembrava ci fossero mascherine. E non ho visto alcun ventilatore. Magari erano sui voli arrivati dopo e quindi su altre liste.

Nelle foto sulla pista c’era anche l’Ambasciatore russo Sergey Razov. Ci furono momenti di tensione?
Era una situazione davvero straordinaria. Le autorità russe presenti sulla pista ci chiesero di operare velocemente. Un mezzo, lo ricordo bene, attirò la nostra attenzione.

Una nostra fonte ci ha parlato di un Van marrone…
Sì. Quando venne sbarcato ci dissero che serviva per fare collegamenti televisivi.

Perché attirò la vostra attenzione?
Perché era differente dagli altri e non sembrava trasportare materiale sanitario, era pieno di apparecchiature elettroniche.