L’entropia è una delle leggi matematiche più importanti. In estrema sintesi è la legge che descrive con andamenti inesorabilmente crescenti del disordine in tutti i processi naturali. Sul piano più strettamente scientifico, assume una rilevanza centrale in diverse aree della scienza, in particolare nella termodinamica, nella statistica e nella teoria dell’informazione.

In termini termodinamici, l’entropia è una misura del disordine o della dispersione dell’energia in un sistema. Maggiore è l’entropia, maggiore è il disordine del sistema. La prima legge della termodinamica stabilisce che l’energia totale in un sistema isolato rimane costante, ma la seconda legge afferma che l’entropia tende ad aumentare nel tempo, portando i sistemi verso uno stato di equilibrio termico. Questo significa che i processi naturali sono irreversibili: mentre l’energia può essere conservata, ma si degrada, l’entropia continuerà a crescere. Nella termodinamica classica, l’entropia è definita come la quantità di calore scambiato in un processo reversibile diviso per la temperatura assoluta. La seconda legge della termodinamica implica che, in un sistema isolato, l’entropia totale non può diminuire. Questo è spesso riassunto nel famoso principio che “il calore non può spontaneamente fluire da un corpo più freddo a uno più caldo”, come affermò Clausius. Questo principio è estendibile a tutti i processi naturali osservabili scientificamente. Le implicazioni matematiche sono profonde, ma forse ancora di più quelle filosofiche ed esistenziali. La direzione del tempo, o freccia del tempo, viene vissuta come un progressivo aumento di disordine, come un inesorabile passaggio da uno stato di ordine a stati di caos crescente.

La politica, come tutte le manifestazioni della vita, è attraversata dallo stesso fenomeno. Spesso politologi, opinionisti e gli stessi politici parlano del degrado continuo dell’agire politico. In realtà l’osservazione della storia contraddirebbe questa tesi. L’umanità si è evoluta e ha conquistato conoscenze, consapevolezze, diritti. Anche i sistemi politici si sono evoluti e migliorati. Però all’interno di ogni fase o sistema, la legge dell’entropia agisce. Ne abbiamo avuto un episodio recente e davvero sorprendente. Quando i politici (spesso non i leader) partecipano a dibattiti televisivi, ai talk show, hanno un linguaggio insopportabilmente retorico, intriso di propaganda demagogica.

Ha fatto ‘bau’

In un talk show, la parlamentare di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli, per zittire o polemizzare con il suo collega del Pd Marco Furfaro, si è superata e ha inaugurato una nuova frontiera X della comunicazione politica, veloce e istantanea. Ha cominciato a dire: “Bau”. Faceva proprio il verso del cane, ripetendolo ossessivamente mentre il basito Furfaro cercava di parlare.

Il politico cattivo scaccia quello buono

Sulla stupidità dei politici hanno scherzato in molti, politici compresi. Il grande matematico Bertrand Russell sosteneva che i politici non possono essere più stupidi di chi li elegge. Winston Churchill, che era un simpaticone, diceva che ascoltare un politico diventa il migliore argomento contro la democrazia. A cominciare questo lungo elenco di considerazioni semi-serie sui politici fu Aristofane, che 2.500 anni fa sosteneva che il politico cattivo scaccia quello buono. Era un’anticipazione della legge di Gresham in economia che la moneta cattiva scaccia quella buona, della teoria di Darwin in biologia che non sempre sopravvive il migliore, ma il più adatto, e dello stesso principio della termodinamica: l’energia si degrada e il disordine cresce.