Se avete bisogno di eroi non andate a cercarli chissà dove. Eccoli qua. Oggi gli eroi sono i migranti. Sono queste mamme che si mettono le buste di plastica ai piedi, nella neve, per salvare i loro bambini. Se cercate in terra il mistero di Natale, il mistero di Cristo che si fa crocifiggere, eccolo qua il mistero: sta tutto nella generosità e nel sacrificio e nell’amore di quella mamma.

Non cercate tra i soldati, tra i combattenti, tra i santoni e i predicatori: gli eroi sono i profughi. Che lottano, e muoiono, e vengono vilipesi, e oltraggiati, e indicati al pubblico ludibrio, e scacciati dall’Europa cristiana, ma che invece sono loro, oggi, qui, a rappresentare e a incarnare Cristo. Per chi crede in Dio e per chi non ci crede. Non cambia niente. La mamma dei bambini è morta perché noi abbiamo blindato le frontiere. Possiamo anche far finta che non sia così, possiamo maledire il freddo e il ghiaccio e l’Iran e la Turchia, e possiamo dire parole bellissime sulle donne afghane vittime dei talebani e dei nemici dell’Occidente: ma tutto questo avrà un senso solo quando avremo aperto le porte. Offerto un pasto caldo e un letto a quella signora e a quei due bambini con le mani gonfie infilate nei calzini.

Davvero ci vuole molto a capirlo? Davvero sembriamo dei folli se diciamo che oggi l’Occidente è chiamato alla più grande prova della sua storia millenaria: accogliere i migranti, salvare i profughi, senza ripetere ogni volta, con spavalderia: prima noi, prima gli italiani, o i francesi o gli svizzeri o gli americani. No, cari amici: prima loro, i moribondi, i disperati, i congelati, la mamma eroe e i suoi due bambini. O sapremo far questo, e sapremo un giorno chiedere scusa ai due bambini che hanno perduto la loro mamma, oppure, francamente, di una civiltà che non conosce l’amore e la solidarietà, e che non sa dire “prima gli esseri umani”, beh, di una civiltà così non sappiamo che farcene.

Piero Sansonetti

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Una madre afghana è morta assiderata nel tentativo di attraversare il confine tra Iran e Turchia. Il suo corpo era riverso nella neve, i piedi fasciati da buste di plastica. I suoi due bambini, di 8 e 9 anni, sono stati ritrovati in stato di ipotermia con le mani gonfie dal freddo, avvolte nei calzini della loro mamma. La donna si è sacrificata per non far congelare i suoi figli, dando loro i suoi indumenti. Li ha salvati.

Giulio Cavalli 

 

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Giornalista professionista dal 1979, ha lavorato per quasi 30 anni all'Unità di cui è stato vicedirettore e poi condirettore. Direttore di Liberazione dal 2004 al 2009, poi di Calabria Ora dal 2010 al 2013, nel 2016 passa a Il Dubbio per poi approdare alla direzione de Il Riformista tornato in edicola il 29 ottobre 2019.