È morto oggi a Genova, all’età di 87 anni, l’ex magistrato Mario Sossi. Pubblico Ministero nel processo al Gruppo XXII Ottobre, fu sequestrato dalle Brigate Rosse a Genova il 18 aprile 1974 e rilasciato a Milano il 23 maggio seguente.

LA STORIA DEL SEQUESTRO – Il nome di Sossi è legato al sequestro compiuto dalle Brigate Rosse. Il magistrato infatti, al momento del blitz, sosteneva l’accusa contro i gruppi terroristici della sinistra extraparlamentare. Sossi venne rapito da un commando di circa 20 terroristi la sera del 18 aprile 1974 al suo rientro nella casa in via Forte San Giuliano, a Genova, appena sceso dall’autobus della linea 42.

Il magistrato, dopo un “interrogatorio” condotto dai terroristi Alberto Franceschini e Pietro Bertolazzi, venne poi sottoposto a processo al termine del quale i brigatisti decisero di ucciderlo nel caso lo Stato non avesse accettato le richieste del gruppo. In particolare le Brigate Rosse chiesero come contropartita la liberazione di otto terroristi del Gruppo XXII Ottobre, da trasportare in un paese amico. Tutte le nazioni considerate però ‘benevole’ rifiutarono di concedere l’asilo politico.

Il 20 maggio 1974 la Corte Corte d’assise d’appello di Genova concesse il parere favorevole alla libertà provvisoria ma il procuratore generale presso la Corte d’appello di Genova Francesco Coco, ucciso dalle Brigate Rosse l’8 giugno 1976 a Genova (primo magistrato ucciso dal terrorismo rosso, ndr), si rifiutò di controfirmare l’ordinanza di scarcerazione degli 8 terroristi. Sossi venne comunque liberato il 23 maggio 1974 a Milano, da dove tornò solitario a Genova senza avvisare nessuno, presentandosi al comando della Guardia di Finanza della sua città.

Redazione

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