Davide Casaleggio l’ha definita “fake news”, ma l’inchiesta del quotidiano spagnolo Abc sui rapporti tra il regime venezuelano di Hugo Chavez e il Movimento 5 Stelle, con l’accusa di aver finanziato illegalmente con 3,5 milioni di euro il nascente partito, riporta d’attualità i rapporti pericolosi tra pentastellati e il paese del Sud America.

Una vicinanza storica al regime, guidato ora dal ‘delfino’ di Chavez, Nicolas Maduro, suo ex ministro degli Esteri. L’Italia infatti, proprio per la contrarietà grillina, è tra i paesi europei (gli altri sono Slovacchia e Cipro) che nel febbraio 2019 non ha riconosciuto come presidente ad interim Juan Guaidó, rivale proprio di Maduro in patria. Una decisione arrivata al tempo del governo giallo-verde con Matteo Salvini, al contrario schierato apertamente contro Maduro, definito “dittatore”. In quell’occasione l’Italia si schierò per una ‘terza via’, non riconoscendo Guaidó come leader del Venezuela ma che definiva le elezioni che avevano riconfermato Maduro alla guida del Paese illegittime.

Andando più indietro nel tempo, nel 2017, una delegazione del Movimento 5 Stelle guidato da Manlio Di Stefano, attuale sottosegretario agli Esteri, si recò in viaggio nel paese sudamericano in occasione del quarto anniversario della morte di Chavez. Pentastellati che denunciavano quindi alla Camera, in una risoluzione del 2017 firmata tra gli altri da Alessandro Di Battista, “indebita ingerenza da parte della comunità internazionale” in Venezuela.

Una delle ultime uscite dei 5 Stelle sul Venezuela arriva dall’intervista del parlamentare Pino Cabras a ‘Il Foglio’. Il deputato, che fa parte della commissione Esteri della Camera, aveva spiegato nel gennaio 2019 che “quello che succede in Venezuela è affare dei venezuelani”. “Non dico che ci sia un complotto americano, ma si sta ponendo grande enfasi sui diritti umani per usarli come un grimaldello contro il governo del Venezuela e gli Stati Uniti stanno torcendo la mano alla situazione”, aveva spiegato Cabras nell’intervista con Francesco Merlo, a conferma di una linea politica grillina schierata col regime di Maduro, che alla luce dello scoop di Abc, se confermato, mette ‘nei guai’ il Movimento.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia