Una doppia ispezione, una disposta dalla Regione Veneto e l’altra dal ministero della Salute, per fare luce sulla more del piccolo Giacomo Lionello, bambino di 5 anni deceduto lunedì mattina dopo esser stato visitato e curato in tre diversi ospedali veneti.

È la scelta fatta dal governatore Luca Zaia e dal ministro della Salute Roberto Speranza, ispezioni che seguiranno le indagini autoptiche già in corso per capire le cause del decesso del bambino, che viveva con i genitori in provincia di Rovigo, a Porto Viro.

Giacomo era stato visitato domenica mattina all’ospedale di Adria, dato che nelle ore precedenti aveva accusato dolore alla pancia e vomito, venendo dimesso con la diagnosi di gastroenterite. “Nostro figlio è entrato alle 10.20 all’ospedale di Adria, ed è stato dimesso 20 minuti dopo in codice verde. Vogliamo sapere se qualcuno ha sbagliato“, dicono i genitori attraverso l’avvocato Luigino Martellato, citato da Repubblica.

Da lì, come riferito da Ulss 3, era stato poi ricoverato in Pediatria a Chioggia per il persistere dei sintomi e salvato in tarda serata “da un improvviso arresto cardiaco”. Una situazione precipitata che aveva portato al trasferimento in terapia intensiva pediatrica di Padova “ma nel frattempo si sono manifestati altri due episodi di arresto cardiaco, ripresi con le manovre rianimatorie.

Una volta stabilizzato, Giacomo è stato portato all’ospedale patavino alle 3 di notte, prima di morire alle 7 per un ulteriore peggioramento delle sue condizioni di salute. 

Davanti a una tragedia come questa, – ha spiegato oggi il presidente della Regione Luca Zaia – non potevamo fare altrimenti. L’assessore Lanzarin ha avviato gli accertamenti per fotografare subito la situazione. Immagino che altre autorità apriranno un fascicolo”.

E infatti la Procura di Padova ha aperto un’inchiesta disponendo l’incarico per l’autopsia. Al momento i tamponi eseguiti nei tre ospedali sembrano escludere la presenza del Covid, ma l’autopsia potrà chiarire ulteriore questo aspetto della vicenda. 

Redazione

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