E’ l’utilizzo del termine “plebe” ad accendere la polemica a Napoli tra il candidato sindaco sostenuto dai partiti di centrodestra, Catello Maresca, e l’entourage dell’avversario Gaetano Manfredi. Ieri, in un’intervista rilasciata ad Anteprima24, l’ex parlamentare del Pci e ideologo del Pd partenopeo Berardo Impegno, aveva suggerito al candidato sindaco di Pd e M5s di rivolgere la sua campagna elettorale non solo all’élite che in lui già si rivede, ma anche alla ‘plebe’.

Il consiglio non ha lasciato indifferente il pm Maresca, che stamattina ha commentato attraverso i canali social ufficiali. “Berardo Impegno, uno degli uomini più vicini a Manfredi, parla di una Napoli divisa tra ‘élite e plebe’- ha scritto Maresca – Noi pensavamo che la sinistra fosse ferma a 30 anni fa. Oggi scopriamo che è ferma a 300 anni fa. Questa divisione ‘élite – plebe’ è ridicola: esistono i napoletani, che sono tutti miei concittadini, senza distinzioni. Manfredi resti pure nella sua élite da salotti buoni da ‘sinistri’ al caviale. A Napoli pensiamo noi”.

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