Futili motivi
Napoli, giovane musicista ucciso da un 16enne per una bustina di maionese. Il killer celebrato sui social: “Tutto passa. Ti sto accanto” | Lui: “Mi sono difeso”
La madre di Giovanbattista Cutolo, il 24enne musicista dell’Orchestra Scarlatti trovato morto all’alba in piazza Municipio è andata a piangere proprio nel luogo dove un ragazzino, un sedicenne, ha ammazzato suo figlio con tre colpi di pistola: “L’ho visto: aveva il volto tumefatto, un proiettile nel petto”. Sono in tanti a piangere per la morte di Giovanbattista.
Celebrato sui social da amici e parenti
Ma sul web, come denuncia il parlamentare Francesco Emilio Borrelli, c’è anche chi celebra “come un divo” il giovane assassino, “diventato una star dei social network dove amici e parenti lo osannano e gli mostrano la propria solidarietà”. “Tutto passa. Ti sto accanto e già mi manchi”, si legge sovraimpresso su una sua foto.
La ricostruzione degli inquirenti
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Cutolo era con la ragazza, davanti alla paninoteca della piazza, e ad altri suoi amici. La rissa con il gruppo del minorenne, undici adolescenti, è scoppiata per motivi da niente, come lo scooter del gruppo del minore urtato durante il parcheggio e una bustina di maionese che un amico del 16enne avrebbe svuotato addosso a qualcuno.
Il ragazzo arrestato, con precedenti anche per un tentato omicidio quando aveva 13 anni, ha raccontato agli inquirenti di essersi solo difeso, avendo visto Cutolo avanzare verso di lui in modo minaccioso: “non volevo ucciderlo, quando l’ho scoperto sono rimasto choccato”. E ha aggiunto che la pistola non era la sua, ma del gruppo, nel senso che lui e gli amici se la portavano dietro, per giocarci e per fare scena. “Ho avuto paura che potesse succedermi qualcosa e me la sono fatta passare. Poi ho sparato”.
Il primo cittadino, Gaetano Manfredi, ha espresso il suo cordoglio per “un barbaro omicidio che addolora me e la città” e sottolinea di comprendere “lo smarrimento della parte sana di Napoli”. Daniela, la madre di Giovanbattista, racconta di essere nel pieno di una tempesta: “sono paralizzata dal dolore, non ho mai smesso di piangere” e perchè tutto questo non sia vano chiede di essere ascoltata dalle istituzioni, bisogna cambiare le leggi, rendere effettive le pene.
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