Il cambio di passo
Napoli, la comunicazione del sindaco Manfredi è vincente: niente ammuina, spazio ai fatti

L’attrazione del consenso politico si basa sostanzialmente su tre pilastri: temi, linguaggio, leadership. Bisogna avere la capacità di identificare i temi che stanno a cuore ai cittadini del territorio amministrato. Le cui risoluzioni vanno declinate con linguaggio – l’insieme dei messaggi e degli strumenti utilizzati per comunicare – semplice e comprensibile. In ultimo, le argomentazioni devono camminare sulle gambe di un leader credibile. L’insieme degli aspetti elencati può generare un ciclo virtuoso di consenso, fino a quando uno di questi non viene meno, a patto che sia presente un quarto passaggio: le azioni conseguenti (o precedenti) la comunicazione devono essere efficaci.
Napoli, tra il 2011 e il 2021, ha avuto un sindaco con – nel primo e in parte nel secondo mandato – una leadership forte, una sintonia con la popolazione sui temi e un linguaggio assolutamente efficace. Insomma: comunicazione protagonista. Di fatti però, a consuntivo dei due mandati, se ne sono visti pochini. Il sindaco attuale, Gaetano Manfredi, aveva dinanzi a sé due scelte: mantenere alti e costanti i toni, in linea con il suo predecessore.
Oppure concentrarsi sull’azione amministrativa e utilizzare la comunicazione come strumento subordinato alla stessa. Restando fedele al proprio approccio, ha preferito la seconda modalità. All’annuncio preventivo e alla polemica politica oppone una sobria comunicazione consuntiva e uno standing istituzionale. Il tutto gestito con coerenza e professionalità.
Napoli, per indole solitamente più incline all’ammuina che alla pazienza, più rassegnata all’arrangiarsi che all’efficienza, dopo l’ubriacatura del decennio precedente, si è man mano abituata a questo nuovo stile. Perché i quattro indicatori di cui abbiamo parlato in apertura si tengono assieme. Ovviamente ogni città, ogni territorio ha una propria complessità e ogni leader ha il proprio stile. Roberto Gualtieri a Roma, ad esempio, è perfettamente a suo agio nei panni del Cicerone che costantemente illustra ai cittadini sui social network (con una strategia molto indovinata) gli stati di avanzamento e i risultati amministrativi. Per entrambi, al centro ci sono le azioni. Ed è questo il loro punto di forza, che li rende al tempo stesso efficaci e credibili. Le diverse sfumature dell’approccio alla comunicazione – purché presidiata in maniera corretta – sono un corollario. Ed è (finalmente) giusto così.
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