I pm partenopei temono che Gratteri “sconvolga” il loro modo di lavorare
Napoli, la nomina di Gratteri fa tremare i Pm lavativi: è attesa per la “sterzata” promessa dal Procuratore
La Procura di Napoli è da sempre feudo della sinistra giudiziaria. Ecco perché, dinanzi alla nomina di Nicola Gratteri, non si è fatta attendere la risposta piccata di Magistratura Democratica alla svolta promessa dal nuovo Procuratore.
La Procura di Napoli, “anche senza clamori mediatici”, ha raggiunto “risultati in ogni settore di indiscusso rilievo, ottenuti grazie allo sforzo congiunto dei sostituti e della dirigenza, che ha sempre difeso e promosso il modello costituzionale orizzontale e diffuso dell’azione inquirente, baluardo per l’indipendenza di tutta la magistratura e garanzia per tutti i cittadini da impropri interventi di interferenza del potere politico, che ci riporterebbero indietro di settant’anni”. Non si è fatta attendere la piccata risposta delle “toghe rosse” di Magistratura democratica alla nomina di Nicola Gratteri a procuratore di Napoli.
La nomina, avvenuta questa settimana da parte del Consiglio superiore della magistratura a larghissima maggioranza (per lui 19 voti sui 32 disponibili), ha subito scatenato più di un mal di pancia nella sinistra giudiziaria che non ha mai stimato, per usare un eufemismo, l’ormai ex procuratore di Catanzaro.
È sufficiente infatti ricordare cosa diceva di Gratteri il giudice Emilio Sirianni, segretario distrettuale di Md in Calabria, intercettato al telefono con il sindacato di Riace Mimmo Lucano. “Gratteri è un fascistone di merda, capito, vuole che i piccoli spacciatori stiano in galera, i piccoli consumatori stiano in galera, tutto il mondo deve stare in galera a mente sua e la chiave devono darla a lui, lascialo stare che nu fascista del cazzo (…) un fascista ma soprattutto è un mediocre e un mediocre è un ignorante ed è un mediocre”, era stato il giudizio non proprio lusinghiero di Sirianni nei confronti del collega.
Da sempre feudo della sinistra giudiziaria, i pm partenopei temono allora che Gratteri “sconvolga” il loro modo di lavorare. Il magistrato, sul punto, è stato molto chiaro: “Io, ad esempio, durante il giorno cosa faccio? Giro nelle stanze e vado a trovare i magistrati, a trovare gli impiegati, a vedere cosa fanno e a ognuno faccio la tac per capire cosa sta facendo, se sta lavorando o non sta lavorando. Se non lavorano li chiamo, gli parlo oppure chiedo direttamente ‘Signora, cosa sta facendo?’, oppure al collega ‘Come mai non sei in ufficio? Sono le 10, non ti ho visto, ci sono problemi? Sei di turno? Sei in udienza?’. Solo in questo modo riesco ad avere il controllo dell’ufficio”.
Durante le audizioni al Csm, Gratteri aveva messo subito in chiaro che non avrebbe tollerato i lavativi in toga. “Anche se tu fino adesso sei stato abituato o hai deciso di arrivare alle 10,30 di mattina – aveva precisato Gratteri – tu non vieni alle 10,30 di mattina, tu devi arrivare alle 8,30 del mattino e poi ti riposi la domenica. Cioè se tu vuoi fare Procura devi venire la mattina e te ne esci la sera, a meno che non sei in udienza. Se non puoi venire in Procura allora vai a fare un altro lavoro, ma la Procura è questa, ti immergi completamente nell’indagine e non puoi lavorare con l’orologio. L’orologio non ti serve e io non ce l’ho”.
A Gratteri è stato anche contestato il suo approccio “paternalistico” nei confronti dei pm. “La sera quando uscite, mi raccomando, quando andate in un locale voi non sapete chi sono le persone, ma loro sanno chi siete voi, quindi mi raccomando, quando volete divertirvi prendete l’aereo, il treno, la macchina e andate a divertirvi a 500 chilometri, ma qua ricordatevi che siete sempre osservati da tutti”, aveva ricordato il magistrato. Precisando che “la settimana lavorativa è da lunedì mattina a sabato. Se tu non vieni ti devi mettere in ferie”.
“Mi criticano perché vado troppo in televisione o vado troppo a fare convegni e conferenze e io rispondo ‘Voi avete la barca e io non ce l’ho, voi andate in barca ad agosto e io vado a parlare nelle scuole o a presentare libri’. Ognuno con il suo tempo libero fa quello che vuole”, aveva quindi aggiunto Gratteri. Uno shock per le toghe abituate a frequentare le piscine di Posillipo o gli esclusivi circoli nautici sul lungo mare.
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