Una marea azzurra di quasi duecentomila persone in trappola sul lungomare di Napoli ‘grazie’ a un percorso obbligatorio stabilito da Prefettura, Questura e comune di Napoli per “ragioni di ordine pubblico” (le stesse che due anni fa hanno portato al divieto della sfilata con il bus scoperto). Sembra paradossale ma la festa per il quarto scudetto ha mostrato ancora una volta l’inadeguatezza della macchina organizzativa pubblica che, per fortuna, non è riuscita a rovinare l’entusiasmo di tifosi e cittadini abituati a disservizi quotidiani.

“Per ragioni di ordine pubblico” si è deciso di fare la sfilata il lunedì, giorno lavorativo, a partire dalle 15 piuttosto che nel weekend sia per evitare una maggiore presenza di tifosi sul lungomare sia probabilmente per ragioni economiche (straordinari da riconoscere ad agenti municipali e dipendenti del trasporto pubblico). Sempre “per ragioni di ordine pubblico” si è scelto di chiudere tutte le scuole della I Municipalità, quella che comprende i quartieri di Chiaia, Posillipo e San Ferdinando. Una decisione piaciuta poco ai genitori.

Scuole chiuse, lo sfogo dei genitori

“Capisco l’evento straordinario ma la scuola così come il lavoro dovrebbero sempre avere la priorità” racconta al Riformista una giovane mamma. “Ho due figlie, una frequenta la materna, la più grande le elementari. Possibile che sono costretta a prendere un giorno di ferie perché in città c’è la festa scudetto? Non potevano tenere aperte le scuole ed anticiparne l’uscita alle 12? Sono felice per lo scudetto del Napoli ma alcuni servizi andrebbero sempre garantiti” aggiunge.

Metro sospese e tifosi a piedi in Galleria

Altri provvedimenti straordinari, che hanno generato caos, sono stati quelli relativi al trasporto pubblico. A partire dalla 16, a sfilata in corso (terminata intorno alle 17), è stata disposta la chiusura delle stazioni della metropolitana più vicine all’evento (Mergellina, piazza Amedeo, Arco Mirelli) oltre alla funicolare di Mergellina. La motivazione? “E’ prevedibile una cospicua presenza di persone festanti nell’area cittadina, molte delle quali provenienti dalle località periferiche e dalla provincia che, al termine della sfilata programmata, defluiranno massicciamente presso le più vicine fermate del trasporto pubblico”. Quindi “al fine di decongestionare il flusso di presenze di tifosi nell’area di riferimento” si decide di chiudere le stazioni metro più vicine, obbligando centinaia di persone ad attraversare a piedi la Galleria Laziale (chiusa al traffico veicolare per l’occasione) e la Galleria Quattro Giornate, respirando smog gratuito anche grazie a sistemi di areazione tutt’altro che performanti.

Altro disservizio, inspiegabile davvero, è quello relativo alla chiusura degli ingressi laterali della Villa Comunale. Risultato? Migliaia di persone bloccate sul lungomare e in viale Dohrn, sotto ad un sole cocente. Poi dopo lamentele e potenziale situazione di pericolo, dopo le 16 sono stati aperti alcuni ingressi laterali della villa per far defluire meglio l’onda azzurra. Una situazione potenzialmente esplosiva che per fortuna è stata gestita bene dai tifosi.

Avatar photo

Giornalista professionista, nato a Napoli il 28 luglio 1987, ho iniziato a scrivere di sport prima di passare, dal 2015, a occuparmi principalmente di cronaca. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa, ho frequentato la scuola di giornalismo e, nel frattempo, collaborato con diverse testate. Dopo le esperienze a Sky Sport e Mediaset, sono passato a Retenews24 e poi a VocediNapoli.it. Dall'ottobre del 2019 collaboro con la redazione del Riformista.