Clamoroso ribaltone nel processo di Appello per Nicola Cosentino, l’ex sottosegretario all’Economia del governo Berlusconi indagato dalla DDA di Napoli nell’ambito dell’inchiesta “Il principe e la (scheda) ballerina”. L’ex dominus di Forza Italia in Campania, condannato in primo grado a 5 anni e mezzo di reclusione per il reato di tentativo di reimpiego di capitali illeciti con l’aggravante mafiosa, è stato infatti assolto dai giudici della corte di Appello di Napoli.

La vicenda riguarda la costruzione, mai avvenuta, del centro commerciale Il Principe a Casal di Principe, che secondo l’accusa sarebbe stato voluto dal clan dei Casalesi per inquinare il voto alle amministrative del 2008 e del 2010. Un’indagine sfociata in oltre 50 ordinanze di custodia cautelare e venti condanne in primo grado emesse dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere, tra cui quella dell’ex sottosegretario.

Per Cosentino, più volte coinvolto in inchieste su camorra e politica, è la seconda vittoria giudiziaria: era già stato assolto in Cassazione dall’accusa di tentata estorsione e concussione, con l’aggravante mafiosa, nel processo relativo alla società di carburanti di famiglia, l’Aversana Petroli.

“Siamo assolutamente soddisfatti, quando ci sono sentenze che leggono in maniera adeguata le prove non resta che ribadire la fiducia nella macchina giudiziaria”, spiega all’AdnKronos Stefano Montone, avvocato di Cosentino. L’ex sottosegretario ha seguito l’ultima udienza in aula: alla lettura della sentenza, racconta Montone all’Adnkronos, “ci siamo abbracciati. Ora deve metabolizzare il tutto, non dimentichiamo che per questo processo ha scontato 3 anni di carcere“.