Da qui a cinque mesi tutti i cinque milioni e 388mila non vaccinati rischiano di contagiarsi. È la stima elaborata dal Cnr per il quotidiano La Stampa. E le conseguenze in termini di ricoveri e decessi potrebbero essere non meno gravi rispetto a quanto si è visto durante le prime ondate dell’epoca pre-vaccini. Il governo ha nell’ultimo decreto reso obbligatoria la vaccinazione per gli over 50: circa 2,2 milioni di persone in quella fascia di età. La sanzione prevista è di 100 euro a partire dal primo febbraio per chi non risulterà in regola. Dal 15 febbraio per tutti i lavoratori (pubblici e privati) e i liberi professionisti di almeno 50 anni scatterà l’obbligo di Green Pass rafforzato: le multe per chi viene colto sul luogo di lavoro senza la certificazione verde vanno da 600 a 1.500 euro.

Lo studio del Cnr è stato pubblicato sul giornale torinese mentre il direttore regionale per l’Europa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Hans Kluge, stimava che “oltre il 50% della popolazione della Regione europea sarà contagiata” dalla nuova variante “nelle prossime 6-8 settimane”. La rilevazione è stata elaborata a partire dall’analisi dei dati dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) dal matematico Giovanni Sebastiani dell’Istituto delle Applicazioni del calcolo Mauro Picone del Cnr.

Dal 3 dicembre 2021 al 2 gennaio 2022 si sono contate quattro positività ogni cento persone tra i No Vax, due tra i vaccinati e poco meno di una tra chi ha ricevuto la terza dose. Dal 19 novembre al 19 dicembre sono finiti intubati 180 No Vax ogni milione di persone a fronte di sei tra i vaccinati con seconda dose o con booster. E il rischio di morte per i non vaccinati è circa 20 volte superiore a quello che corre chi ha fatto la terza dose o la seconda da meno di quattro mesi.

La vaccinazione riduce della metà la possibilità di infettarsi rispetto a una persona non vaccinata, anche nel caso di vaccinazione incompleta o di somministrazione dell’ultima dose da oltre 4 mesi. Mentre il rischio è quattro volte minore per chi ha fatto il booster”, ha argomentato Sebastiani. “I non vaccinati hanno una probabilità di finire in un reparto di medicina quattro volte maggiore rispetto a chi ha una sola dose di vaccino, rischiano circa 13 volte tanto rispetto a chi ha fatto la seconda dose da non più di quattro mesi e il pericolo è 15 volte maggiore se confrontato a quello di chi ha fatto il booster”.

La letalità della covid-19 è intanto scesa dal 3% del al 2,1%. Considerando i 176 morti tra i No Vax tra il 19 novembre e il 19 dicembre, per la categoria “il tasso di letalità si riavvicina a quello delle prime ondate”. I bollettini in Italia hanno fatto registrare almeno due record nelle ultime settimane: gli oltre 200mila nuovi positivi in un giorno e gli oltre due milioni di contagiati al momento in Italia. Circa il 90% delle infezioni, secondo l’Iss, è dovuta a Omicron.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.