La ricostruzione di quanto accaduto dopo l’omicidio di Aldo Gioia, il 54enne ucciso con 14 coltellate venerdì scorso nella sua casa di Avellino dal fidanzato di sua figlia, continua ad arricchirsi di dettagli. Giovanni Limata, il 23enne reo confesso, dopo essere scappato dall’abitazione ha telefonato a un’amica: “Non so come tornare a casa, puoi venirmi a prendere per portarmi a Cervinara?”. Già ieri gli investigatori avevano ipotizzato il coinvolgimento di altre persone.

La donna è stata rintracciata dalla squadra mobile di Avellino diretta da Gianluca Aurilia: per accontentare il suo amico, la giovane – senza patente – ha convinto sua madre ad andare a prendere Limata in auto. Ricostruzione confermata anche dalla donna che ha effettivamente guidato. Usciti durante il coprifuoco, sono andate nel luogo indicato dal ragazzo, che subito ha confessato cosa fosse accaduto: “Ho ucciso il padre di Elena”, avrebbe raccontato.

Le due donne, rimaste sotto choc, lo hanno portato a casa, dove i genitori di lui avevano deciso di portarlo ai carabinieri, ma la polizia li ha battuti sul tempo ed è arrivata sul luogo per arrestarlo. Le donne che hanno dato il passaggio a Limata, ignare di tutto, non sono indagate.

Intanto prosegue la gogna social sulla madre e sulla sorella di Elena, che continuano a difendere la ragazza, per la quale si sta valutando anche di disporre una perizia psichiatrica. Ha rotto il silenzio anche la sorella di Giovanni, Anna, che ha scritto una lettera al giornale Il Caudino: “La nostra famiglia è distrutta. Quello che Giovanni ed Elena hanno fatto non ha perdono, hanno distrutto non solo la loro vita, ma anche la nostra, annullando tutto ciò in cui crediamo. Ma nonostante tutto, come si fa ad odiare un fratello e a lasciarlo solo? Per chi non sta affrontando questo orrore è fin troppo semplice giudicare, smettetela di scrivere sui nostri social”.

In difesa di Giovanni anche la madre: “È facile capire chi è stato manipolato. Giovanni ha avuto difficoltà, si è dovuto curare e ha sofferto. Ma ha sempre reagito trovando la famiglia dalla sua parte a sostenerlo”. E lancia poi una frecciata ai Gioia: “Io e mio marito stiamo soffrendo, ma non era la nostra famiglia ad essere manchevole, non è la nostra famiglia che non ha amore al suo interno”.

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Napoletano, Giornalista praticante, nato nel ’95. Ha collaborato con Fanpage e Avvenire. Laureato in lingue, parla molto bene in inglese e molto male in tedesco. Un master in giornalismo alla Lumsa di Roma. Ex arbitro di calcio. Ossessionato dall'ordine. Appassionato in ordine sparso di politica, Lego, arte, calcio e Simpson.