Bimbi in lacrime, tifosi che dopo aver percorso anche centinaia di chilometri costretti con la forza (calci e pugni) a lasciare gli spalti della curva nord di San Siro alla fine del primo tempo di Inter-Sampdoria. Il motivo? La scomparsa di Vittorio Boiocchi, capo ultras nerazzurro e pluripregiudicato ammazzato a 70 anni in strada da due killer entrati in azione in sella a una moto. L’omicidio è avvenuto sabato 29 ottobre poco prima delle 20, a un’ora dall’inizio della partita, e sarebbe riconducibile a dinamiche legate alla malavita milanese.

A denunciare l’accaduto, al momento solo sui social (in particolare su Twitter), sono diverse testimonianze dei tifosi presenti nel secondo anello della curva nord di San Siro. Tifosi che sarebbero stati minacciati dagli ultras dell’Inter che dopo aver appreso dell’assassinio di Boiocchi, hanno prima ritirato gli striscioni, poi hanno vietato i cori durante la prima frazione di gioco, in ultimo hanno liberato gli spalti in segno di “rispetto“. Purtroppo on si tratta del primo episodio registrato negli stadi italiani.

Tifosi che hanno successivamente tentato di rientrare in altri settori dello stadio trovando l’opposizione degli steward.

Un tifoso scrive: “La curva nord ha obbligato tutti i tifosi lì presenti, donne e bambini compresi, a lasciare la curva con urla e spintoni, ho pagato il biglietto per vedere il primo tempo nel secondo verde e metà del secondo nel terzo verde, un comportamento indecente da parte dei capi ultrà”. Un altro aggiunge: “Ci stanno costringendo con le minacce ad uscire, un padre picchiato con la bambina, gente che ha fatto 600 km costretta a tornare a casa“. Una tifosa racconta: “Ieri sera mi trovavo in Curva Nord sono stata minacciata di essere presa a botte se non fossi uscita, ho visto un uomo essere preso a cazzotti davanti a me perché voleva far valere il suo diritto sacrosanto di vedere la partita. Io mi auguro che la società prenda provvedimenti”.

Per il momento nessuna presa di posizione da parte della società nerazzurra e delle autorità sportive, Figc e Lega A. Sulle denunce social è intervenuto anche il neo ministro dello Sport e dei Giovani, Andrea Abodi (ex presidente della Lega B), rispondendo a un utente che ha fatto appello a lui per prendere provvedimenti sui fatti di ieri. “Mi informerò su quanto accaduto”, ha replicato Abodi al tifoso. Non è da escludere che l’Inter possa rimborsare almeno in parte i tifosi che non hanno potuto assistere alla seconda parte della partita.

 

Redazione

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