Nella struttura di Mammagialla
Omicidio in carcere a Viterbo: detenuto 22enne strangola il compagno di cella. L’Uspp: “Manca personale, non c’è sorveglianza”

Una lite culminata in omicidio, in carcere. Alle ore 22 circa della scorsa notte all’interno del penitenziario Mammagialla di Viterbo, un detenuto di 22 anni di origini bulgare ha strangolato il suo compagno di cella, un uomo di 49 anni, italiano. La discussione tra i due sembra sia scoppiata per motivi futili, e nonostante i tentativi di soccorso, il 49enne è deceduto a causa dell’asfissia.
Il commento del sindaco Uspp e la carenza di personale
Nella mattinata successiva, il sindacato Uspp Lazio ha rilasciato un comunicato, richiamando l’attenzione sull’urgente bisogno di interventi nell’amministrazione penitenziaria del carcere di Viterbo, sottolineando come la carenza di personale non permetta alcun livello di sorveglianza, complicando la possibilità di intervento.
Daniele Nicastrini, Segretario regionale USPP Lazio, ha dichiarato: “Il 13 dicembre scorso, abbiamo segnalato alle autorità penitenziarie le problematiche, evidenziando la necessità di misure urgenti di supporto a un servizio gravemente sotto organico, Quanto accaduto purtroppo è così grave che dovrebbe suscitare sdegno anche ai vertici dell’amministrazione, trovare urgenti misure per frenare questo gravissimo declino, altri omicidi sono avvenuti in Italia e anche nel Lazio come a Velletri. Siamo stanchi, parlo a nome dei miei colleghi che operano all’interno del carcere viterbese – conclude Nicastrini – in un servizio sulla quale per il numero delle unità presenti soprattutto nei turni serali e notturni, una unità per centinaia di detenuti, pone un serio problema che può portare anche alla morte e le responsabilità non sono le nostre”.
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