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One Piece, la forza dell’immigrazione: il manga dei pirati sbarca su Netflix
Alla base della serie la fratellanza e unione nel raggiungere un sogno, una ciurma unita dal senso dell’avventura e nell’affrontare le sfide con il sorriso, ma anche nel considerare punti di forza le fragilità dei propri compagni di viaggio

Per fare un’odissea non bastano le isole, serve un intero mondo a disposizione dentro il quale navigare con l’immaginazione. Ed è per questo motivo che One Piece, il manga e anime dei record realizzato dal giapponese Eiichirō Oda (31 archi narrativi, oltre 20mila pagine, 500 milioni di copie vendute dal 1997 a oggi e 18 milioni di copie in circolazione in Italia), continua a ricevere così tanta attenzione dal pubblico. In Italia il primo volume e la prima animazione risalgono al 2001, mentre il Giappone ha festeggiato a luglio il ventiseiesimo anniversario.
Nonostante la puntata 1072 dell’anime (visibile su Crunchyroll) e il volume 106 del manga (Edizioni Star Comics), la volontà del capitano Monkey D. Rufy, soprannominato Cappello di Paglia, di diventare il Re dei pirati assieme sua incredibile ciurma è ancora da scoprire in alcune delle sue principali dinamiche. Le avventure si snodano attraverso un numero indefinito di isole (sicuramente più di 180), un solo continente chiamato Linea Rossa, l’oceano diviso da quattro spicchi per quattro mari diversi, altri due oceani sopra le nuvole; il tutto popolato da esseri fantastici, temibili nemici, amici inaspettati e la minaccia avversa della Marina, organo militare sotto controllo del Governo mondiale.
Annuncia un utente di One Piece Italia, una delle fanbase più grandi di Facebook, con oltre 50.000 utenti pronti a condividere immagini, teorie e commenti: “La Teoria che potrebbe spiegare il funzionamento dei Frutti del mare”. Detti anche frutti del diavolo, a seconda della traduzione, “sono frutti straordinari che donano una grande varietà di poteri, unici per ogni frutto”, si legge su One Piece Wiki Italia, un fandom sulla rete, che continua “Vegapunk – il più abile degli scienziati di One Piece n.d.r. – ha teorizzato che essi siano la manifestazione del desiderio di osservare diversi andamenti dell’evoluzione e che queste deviazioni innaturali siano ripudiate dal mare stesso”. Sul sito è anche presente l’Enciclopedia dei frutti del diavolo.
I dibattiti online su Cappello di Paglia e la sua ciurma, composta da Nami (navigatrice), Sanji (cuoco), Brook (musicista), Jinbe (timoniere), Franky (carpentiere), Chopper (medico), Nico Robin (archeologa), Roronoa Zoro (spadaccino) e Usop (cecchino), sono una parte essenziale della vita degli appassionati. Complici gli intrecci di trama che si chiudono e riaprono negli anni, i dibattiti compongono una vera e propria tradizione orale che circonda One Piece, una memoria cibernetica che grazie alle idee degli utenti, spesso molto fantasiose, ha generato una narrazione parallela.
Le community hanno avuto un gran discutere nell’ultimo mese: Cappello di Paglia, impegnato nello scontro mortale con il malvagissimo Kaido, uno dei Quattro Imperatori pirata che dominano i mari, ha raggiunto il Gear 5, l’ultima delle forme che può assumere grazie al frutto Gom Gom, la cui abilità è quella di consentire a chi lo ingerisce di assumere tutte le proprietà della gomma, dalla resistenza, alla possibilità di allungarsi quasi a piacimento.
“Non so dove Oda andrà a parare, ma sicuro siamo verso la fine”, commenta un appassionato. Scherzosamente Eiichirō Oda, lo scorso febbraio, aveva interrogato ChatGPT per farsi suggerire il finale della storia.
Eppure, la puntata 1071 non è riuscita a battere uno dei tanti primati che appartengono a One Piece. Il maggior successo, con 9,8 punti su 10 secondo IMDB, è attestato alla numero 1062 con protagonista assoluto Zoro, il samurai con l’intenzione di diventare il più forte spadaccino al mondo. Ciò non stupisce, vista l’affezione del pubblico all’equipaggio di Cappello di Paglia, il quale partecipa alle personali storie del passato dei membri dell’equipaggio, a cominciare dalla vita strappa lacrime di Nico Robin.
Il messaggio portante di One Piece e i suoi si trova proprio nel senso di fratellanza e di unione nel raggiungere un sogno, una ciurma unita dal senso dell’avventura e nell’affrontare le sfide con il sorriso, ma anche nel considerare punti di forza le fragilità dei propri compagni di viaggio. Un’unicità ricambiata da, tanto da farne i libri più venduti nel nostro Paese, in attesa del live-action di Netflix.
Insomma, un’odissea dell’immaginazione di cui il pubblico non smetterà mai di stupirsi.
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