Caldo killer in fabbrica, letteralmente. Un operaio dell’azienda manifatturiera ‘Dana Graziano’ di Rivoli, in provincia di Torino, è svenuto mentre stava lavorando, sbattendo la testa sul pavimento. I sindacati sostengono che l’uomo sia svenuto e caduto a terra a causa del caldo insopportabile all’interno dello stabilimento, dove non vi sono impianti di condizionamento.

La vittima, scrive il Corriere della Sera, si chiamava Luca Capelli, 60enne operaio di Bruino, nel torinese. Sul posto al momento della tragedia avvenuta nella giornata di giovedì c’era anche il figlio, che era appena uscito dalla fabbrica a fine turno e, quando ha saputo, si è precipitato di nuovo all’interno dello stabilimento.

Fiom Cgil e Fim Cisl hanno proclamato quattro ore di sciopero per chiedere maggiori tutele per i lavoratori, anche e soprattutto in questi giorni di caldo torrido. “Nell’azienda non ci sono impianti di condizionamento, di caldo non si può morire”, denunciano le due sigle sindacali.

Nello stabilimento della ‘Dana Graziano’ di via Cumiana a Rivoli, azienda di ingranaggi per i cambi di camion, i sindacati denunciano l’assenza di climatizzazione per gli addetti alla sala macchine: per questo le Rsu avevano ottenuto pause più frequenti per fare fronte alle alte temperature.

La protesta — si legge in una nota dei sindacati — è scattata dopo che era stata posta all’attenzione della direzione aziendale la questione dei picchi di calore, senza ottenere grandi risultati. È vero che ai lavoratori delle macchine sono stati concessi cinque minuti di pausa aggiuntiva, ma questi sono tenuti comunque a mantenere identica la produzione, quindi caricano di più sui ritmi di lavoro”.

Spetterà agli organi preposti fare chiarezza su questo tragico incidente sul lavoro – dice Edi Lazzi, segretario provinciale della Fiom di Torino -. Dalle prime notizie che siamo riusciti ad avere il lavoratore potrebbe essersi sentito improvvisamente male, ma non sappiamo ancora i motivi che hanno provocato il mancamento. Certo che il caldo di questi giorni non aiuta. Sono tanti i nostri delegati che stanno segnalando malori in fabbrica dovuti appunto al caldo intenso di queste settimane. È necessario intervenire nei luoghi di lavoro per garantire pause aggiuntive, diminuire i ritmi produttivi e assicurare la corretta idratazione delle lavoratrici e dei lavoratori. Noi lo stiamo facendo, purtroppo non sempre le aziende sono disposte ad ascoltare e prendere i giusti provvedimenti“.

Redazione

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